Astrofisica, al via la costruzione di Ska

Dopo anni di lavoro di progettazione e design, l’Osservatorio Ska (Skao) ha finalmente dato il via libera all’inizio della costruzione delle antenne in Australia e Sudafrica. Ska-Low e Ska-Mid
saranno le due reti di radiotelescopi più grandi e complesse mai costruite. L’annuncio di oggi segna un nuovo capitolo nella storia del progetto Ska, dopo che l’Osservatorio è nato ufficialmente come organizzazione intergovernativa lo scorso 15 gennaio 2021 e la data di inizio costruzione è formalmente fissata al primo luglio 2021, mentre la piena operatività dei due radiotelescopi è prevista entro il 2030. 

“Sono estasiato. Questo momento ha richiesto 30 anni di lavoro” afferma con entusiasmo il direttore generale di Skao, Philip Diamond. “Oggi l’umanità -sottolinea- sta facendo un altro passo da gigante impegnandosi a costruire quella che sarà la più grande struttura scientifica sul pianeta. Non solo una, ma le due reti di radiotelescopi più grandi e complesse, progettate per svelare alcuni dei segreti più affascinanti del nostro Universo”.  

La decisione del Consiglio segue la pubblicazione di due documenti chiave per il progetto, la ‘Construction Proposal’ e lo ‘Ska Observatory Establishment and Delivery Plan’, che sono il culmine di 7 anni di lavoro da parte di oltre 500 esperti provenienti da 20 paesi, i quali hanno sviluppato e testato le tecnologie necessarie per costruire e far funzionare i due radiotelescopi. Undici consorzi internazionali, che rappresentano più di 100 istituzioni, inclusi laboratori di ricerca, università e aziende di tutto il mondo, hanno progettato le antenne, le reti, i supercomputer, il software e le infrastrutture alla base del progetto Ska. 

“Vorrei ringraziare coloro i quali hanno contribuito a rendere tutto questo possibile negli ultimi decenni, dall’inizio del progetto fino a oggi, e in particolare tutti i team che hanno lavorato così duramente e sono andati avanti rispettando le scadenze nonostante la pandemia e in circostanze molto difficili” aggiunge Diamond. “Vorrei anche ringraziare gli Stati membri per la fiducia che ripongono in noi, investendo in infrastrutture di ricerca su larga scala e a lungo termine in un momento in cui le finanze pubbliche sono sotto forte pressione” sottolinea ancora. 

Il progetto Ska ha visto progressi impressionanti negli ultimi mesi: dopo il completamento del processo di ratifica del trattato Skao da parte di tutti e 7 i firmatari – Australia, Cina, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Sudafrica e Regno Unito – Francia e Spagna sono sempre più vicine all’adesione all’Osservatorio.  

Recentemente è stato anche firmato un accordo di cooperazione con l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne per conto della Svizzera, in attesa che il governo elvetico aderisca ufficialmente allo Skao. Altri paesi, compresi quelli che hanno preso parte anche alla fase di progettazione dei telescopi Ska (Canada, Germania, India e Svezia) e altri entrati a far parte del Consiglio più di recente (Giappone e Corea del Sud), completano la ristretta lista degli Osservatori. 

(Adnkronos)