(Adnkronos) – Dietro gli attacchi di ieri alle sedi diplomatiche italiane a Barcellona e Berlino e ad Atene il mese scorso, per i quali si segue la pista degli anarchici, “non vedo una strategia organizzata, quanto piuttosto cani sciolti ideologizzati”. Il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli dà questa lettura delle ultime azioni, che condanna con “chiara e viva preoccupazione e che ci spingono a innalzare il livello di sicurezza delle nostre sedi dappertutto”. Azioni che “ci devono spingere a inasprire piuttosto che alleggerire le pene”, mentre dall’opposizione si chiede di revocare il 41 bis per Alfredo Cospito, citato anche nelle ultime rivendicazioni.
“Non credo ci sia una strategia organizzata – dice il vice ministro, parlando con l’Adnkronos – perché con i mezzi di indagine che abbiamo, i responsabili sarebbero già stati individuati se avessero avuto un’organizzazione alle spalle. Piuttosto abbiamo a che fare con cani sciolti ideologizzati e fanatizzati da una cultura che esalta l’ecoterrorismo, cani sciolti che nella loro follia si sentono degli eroi moderni”. Secondo l’esponente di Fdi sono come gli attivisti che “vandalizzano i beni culturali in nome di una nuova lotta al capitalismo e ai suoi mali”.
Cirielli dice no ad un qualsiasi alleggerimento delle pene: “In generale, al di la di questa vicenda, le pene nel mondo occidentale sono già molto lievi per coloro che commettono reati, in particolare contro le persone e il patrimonio. In Italia manca la certezza della pena e i meccanismi premiali allontanano il carcere” anche nel caso di reati gravi. Dunque, sostiene il vice ministro, “a maggior ragione nel momento in cui c’è il rischio di rigurgiti di atti criminali, nel caso specifico di atti di fanatici, io credo che le pene vadano inasprite”.
Cirielli, infine, dopo aver espresso solidarietà al personale delle sedi coinvolte, sottolinea come i “vili” attacchi di queste ore “ci spingano ad innalzare il livello di sicurezza dappertutto e a chiedere a partner ed alleati di garantire la sicurezza dei nostri consolati e ambasciate”. E fa i complimenti alla polizia spagnola per aver prontamente identificato i responsabili dell’atto vandalico contro il consolato generale a Barcellona: “Non conosco le leggi spagnole, ma spero che le loro pene siano più severe”.