(Adnkronos) – Negoziati in corso per evacuare medici e feriti dall’acciaieria Azovstal, a Mariupol, dove sono asserragliati i militari ucraini del battaglione Azov. “Su richiesta del presidente Zelensky stiamo conducendo dei negoziati molto complicati in merito all’evacuazione da Azovstal. Chiedo a tutti coloro che non sono coinvolti di non commentare pubblicamente e non creare disinformazione. In questo momento si sta parlando di portare via 38 dei militari gravemente feriti. Stiamo lavorando passo a passo. Dopo aver scambiato loro andremo avanti. Ora non ci sono negoziati in corso su 500 o 600 persone come hanno diffuso alcuni media”, dice su Telegram è la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, smentendo le voci relative a trattative per l’evacuazione di centinaia di persone.
Intanto, arriva il nuovo appello dei parenti dei militari ucraina indirizzato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan affinché colga “un’opportunità storica per passare alla storia come pacificatore, come eroe”, e consenta l’avvio di una procedura che porti all’evacuazione dei soldati.
“Da uomo a uomo, da padre a padre, ti imploro di salvare mio figlio e i suoi compagni”, ha detto Evheniy Suharnikov riferendosi all’esperienza della Turchia con le operazioni di evacuazione dei militari in Medio Oriente. ”Abbiamo bisogno di un eroe, di una persona con sufficiente autorità politica per portare a termine questa procedura. Da una prospettiva politica e geografica, pensiamo che la Turchia possa essere quel Paese e Erdogan possa essere quella persona”, ha aggiunto.
Le famiglie dei combattenti hanno raccolto 1,5 milioni di firme con una petizione che chiede di garantire un passaggio sicuro fuori dall’impianto per i combattenti Azov. “Le Nazioni Unite e la Croce Rossa sono interessate solo ai civili”, ha detto la moglie di un combattente.