Berlusconi, quando Zelensky gli disse: “Casa sua non è mai stata bombardata”

(Adnkronos) – Amico di Vladimir Putin, Silvio Berlusconi non aveva mai nascosto di giudicare “molto, molto negativamente” il presidente ucraino. Tanto che in febbraio Volodymyr Zelensky aveva commentato con fastidio le dichiarazioni del leader di Forza Italia durante la conferenza stampa a Kiev con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dicendo che probabilmente Berlusconi non aveva mai avuto la casa bombardata (Video). 

Già nel settembre 2015, il governo di Kiev vietò a Berlusconi l’ingresso nel paese per tre anni dopo che il leader di Forza Italia era andato in visita privata in Crimea assieme a Putin, legittimando così l’occupazione russa della penisola ucraina annessa l’anno prima. Ma con l’invasione russa dell’Ucraina, sono emersi giudizi molto duri di Berlusconi contro Zelensky che hanno messo in imbarazzo il suo partito e poi anche il governo Meloni.  

L’ultimo scontro a distanza con Zelensky risale allo scorso febbraio. “Io parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”, aveva detto Berlusconi il 12 febbraio, commentando la cena a Parigi fra i leader ucraino, francese e tedesco a cui non era stata invitata Meloni.  

“Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi’. Soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”, aveva aggiunto Berlusconi, costringendo poi palazzo Chigi a precisare il suo sostegno all’Ucraina. La vicenda aveva avuto anche conseguenze sulle alleanze internazionali di Forza Italia. Il capogruppo dei Popolari Europei, Manfred Weber, aveva infatti annullato un convegno del Ppe a Napoli in segno di protesta per le parole di Berlusconi.  

Zelensky aveva poi risposto il 21 febbraio, durante la conferenza stampa con Meloni, venuta in visita a Kiev. “Diversi leader hanno diritto di pensiero, il vero problema è l’approccio della società italiana che a quel leader ha dato un mandato. Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle tre di notte per scappare e tutto questo grazie all’amore fraterno della Russia”, aveva detto Zelensky. Berlusconi non aveva commentato, ma aveva fatto trapelare che da ragazzino era stato sfollato e aveva”conosciuto gli orrori della guerra”.  

Ma già a settembre Berlusconi aveva difeso Putin in una intervista a Bruno Vespa. Nella versione del leader di Forza Italia, Putin era “caduto in una situazione difficile e drammatica”, dopo che le repubbliche del Donbass gli avevano chiesto di intervenire dicendo: “Zelensky ha aumentato gli attacchi delle sue forze contro di noi ed i nostri confini, siamo arrivati a 16mila morti, difendici perchè se non lo fai tu non sappiamo dove potremo arrivare”. “Per cui – aveva detto ancora Berlusconi – le truppe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky ed in una settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista che poi è stata foraggiata con armi di tutti i tipi dall’Occidente”.  

Il 18 ottobre emerse poi un audio in cui Berlusconi raccontava ai suoi parlamentari di aver “riallacciato i rapporti con Putin”, spiegando che il leader russo gli aveva mandato “20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima” e lui gli aveva risposto con bottiglie di Lambrusco. Alla vigilia della vista di Meloni a Kiev, Zelensky aveva ironizzato su questa vicenda in una intervista a Repubblica. “Ho sentito le dichiarazioni di Berlusconi. Non lo conosco personalmente. Ma forse anche noi dobbiamo mandargli qualche cosa. Gli piace la vodka? Noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se crede gliela regaliamo”, aveva commentato il presidente ucraino.  

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