“Io commissario? Sicuramente è una cosa che so fare” e una proposta alla quale, da “uomo delle istituzioni”, “non mi potrei sottrarre”. Lo dice all’Adnkronos Guido Bertolaso, che, intervenendo sull’idea del candidato sindaco di centrodestra a Roma Enrico Michetti di proporlo – se eletto – come commissario al Giubileo, sottolinea: “Michetti è stato intelligente perché ha ricordato che ho lavorato un po’ con tutti, Rutelli, Prodi, Berlusconi, perché io sono un uomo delle istituzioni. Anzi, è stato ancora più intelligente perché ha detto ‘chiederò al governo di nominare Bertolaso commissario’, quindi eventualmente dovrebbe essere Draghi ad assegnarmi un incarico di questo genere. Mi pare una procedura molto corretta, alla quale certamente non mi potrei sottrarre”.
“Mi hanno dipinto in questi mesi come se Roma non mi interessasse perché non mi sono candidato e ho vaccinato tutti i lombardi – aggiunge Bertolaso – Ma non c’è niente di più infondato perché per me, dopo la mia famiglia, viene Roma, quasi allo stesso livello della mia patria. Per me Roma è essenziale”. Intanto, sottolinea, “abbiamo portato a casa un risultato importante: ci siamo liberati del sindaco peggiore che la città abbia mai avuto, la Raggi. Si dice che abbia avuto un successo personale straordinario. Balle: è la prima volta nella storia che un sindaco non arriva al ballottaggio, è arrivata ultima tra i quattro candidati, quindi i cittadini hanno riconosciuto che non è stata sicuramente adeguata”.
“E adesso si riparte – prosegue – Se vince Michetti e attiva questa procedura io mi metto a disposizione perché significa lavorare per il mio paese. Ovviamente, sempre gratis, come sto facendo adesso in Lombardia. E per Roma lavorerei giorno e notte e oltre”.
Michetti “è un romano de Roma, che non è poca cosa. Uno molto ben orientato, appassionato, molto migliore di quello che scrivono i giornali. A me ha fatto un ottima impressione. Ha un problema purtroppo, ma nessuno è perfetto: è laziale…”.
“Se vince Gualtieri nomineranno un altro commissario… Qualcuno come Arcuri o qualcosa del genere, che evidentemente aggrada meglio a quella parte politica. Non ci dimentichiamo che Gualtieri è stato ministro dell’Economia nel Conte due, che, a mio modesto avviso, ha delle grandissime responsabilità per quello che è successo in Italia con l’epidemia di covid”, prosegue.
“Anche Calenda – ricorda Bertolaso – aveva intenzione di coinvolgermi. Quindi non è una scelta del centrodestra è una scelta di candidati che hanno a cuore più la città che non nomi, tessere, appartenenze politiche”.