“Il modo migliore per andare avanti è passare il testimone a una nuova generazione. Questo è il modo migliore per unire la nostra nazione”. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, si rivolge alla nazione dallo Studio Ovale con un messaggio dopo la rinuncia alla candidatura per le elezioni del 5 novembre.
Biden, con voce ancora segnata dal covid, parla per 11 minuti. Rivendica i risultati raggiunti, non nasconde l’amarezza per la rinuncia che lo priva della chance di ottenere il secondo mandato. Elogia Kamala Harris -che sfiderà Donald Trump per la Casa Bianca – ma alla fine non fornisce una spiegazione reale e dettagliata alla base della sua decisione. Nessun riferimento alle condizioni di salute né alle critiche relative alle sue capacità di affrontare la campagna elettorale.
“C’è un tempo e un luogo per i lunghi anni di esperienza nella vita pubblica. C’è anche un tempo e un luogo per nuove voci, voci fresche, sì, voci più giovani, e quel tempo e quel luogo è ora”, dice. “La difesa della democrazia è più importante di qualsiasi titolo. Traggo forza e gioia dal lavorare per il popolo americano. Ma questo sacro compito non riguarda me. Riguarda voi. Le vostre famiglie. Il vostro futuro. Riguarda ‘Noi il popolo'”, afferma il presidente. “La cosa grandiosa dell’America è che qui non governano re e dittatori. Lo fa il popolo. La storia è nelle vostre mani. Il potere è nelle vostre mani. L’idea dell’America è nelle vostre mani”.
“Ho il massimo rispetto per questa carica ma amo di più il mio Paese. È stato l’onore della mia vita servire come vostro presidente”, dice. “Ma la difesa della democrazia, che è in gioco, penso che sia più importante di qualsiasi titolo”, afferma.
“Credo che il mio curriculum da presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione del futuro dell’America meriterebbero un secondo mandato. Ma nulla può ostacolare la tutela della nostra democrazia, nemmeno l’ambizione personale”, dice. Nel suo mandato, “ci siamo uniti come americani, ce l’abbiamo fatta. Ne siamo usciti più forti, più prosperi e più sicuri. Oggi abbiamo l’economia più forte del mondo che crea quasi 16 milioni di nuovi posti di lavoro, un record. Gli stipendi sono in aumento, l’inflazione continua a scendere. Stiamo ricostruendo la nazione”.
“Cari americani, è stato un privilegio della mia vita servire questa nazione per oltre 50 anni. In nessun altro posto sulla Terra un ragazzino balbuziente, di umili origini da Scranton, Pennsylvania, Claymont, Delaware, potrebbe un giorno sedersi dietro la scrivania nello Studio Ovale come presidente degli Stati Uniti. Ma eccomi qui. Ecco cosa c’è di così speciale nell’America. Siamo una nazione di promesse e possibilità, di sognatori e di persone che agiscono, americani comuni che fanno cose straordinarie”.
Biden accende i riflettori sulle prossime elezioni, chiamando in causa Kamala Harris – che raccoglierà la sua eredità con la nomination democratica – e senza nominare esplicitamente Donald Trump. “Tra pochi mesi il popolo sceglierà il futuro dell’America. Io ho fatto la mia scelta. Voglio ringraziare la nostra grande vicepresidente Kamala Harris: è esperta, è dura, è capace. E’ stata una partner incredibile per me e una leader per il nostro paese”, dice il presidente.
“Ora la scelta spetta a voi, al popolo americano. L’America dovrà scegliere tra andare avanti o indietro, tra speranza e odio, tra unità e divisione. Dobbiamo decidere: crediamo ancora nell’onestà, nella decenza, nel rispetto? Nella libertà, nella giustizia e nella democrazia? In questo momento, possiamo vedere coloro con cui non siamo d’accordo non come nemici, ma come concittadini americani”, dice con trasporto.
“Credo di conoscere le risposte a queste domande perché conosco voi, il popolo americano, e so che siamo una grande nazione perché siamo brave persone. Quando mi avete eletto a questa carica, ho promesso di essere sempre onesto con voi, di dirvi la verità. La verità è più grande di chiunque di noi. Dobbiamo unirci per proteggerla”, dice.
Biden porterà a termine il proprio mandato. “I prossimi sei mesi saranno dedicati al mio lavoro di presidente. “Continuerò ad abbassare i costi per le famiglie che lavorano duramente, a far crescere la nostra economia. Continuerò a difendere le nostre libertà personali e i nostri diritti civili, dal diritto di voto al diritto di scelta. Continuerò a denunciare l’estremismo dell’odio, a chiarire che non c’è posto, nessun posto in America, per la violenza politica, per nessuna violenza. Mai”, dice.
“Continuerò a lavorare per porre fine alla guerra a Gaza, per riportare a casa tutti gli ostaggi, per garantire pace e sicurezza in Medio Oriente e porre fine a questa guerra. Continueremo a costruire una coalizione di nazioni orgogliose per impedire a Putin di prendere il controllo dell’Ucraina. Manterremo la Nato più forte, più potente e più unita rispetto ad ogni altro momento della nostra storia”, aggiunge riferendosi alle sfide legate alla politica estera.