(Adnkronos) – “Vinceremo a San Paolo e vinceremo in Brasile”. Con queste parole l’ex presidente e candidato alla massima carica dello stato brasiliano, Luis Inacio Lula da Silva, ha commentato l’esito del voto celebrato ieri nel paese, che lo ha visto arrivare in testa tra i 9 concorrenti in lizza con un distacco però inferiore alle aspettative sul presidente uscente, Jair Bolsonaro, e senza riuscire ad aggiudicarsi la vittoria al primo turno. A schede quasi completamente scrutinate (il 99,64%) Lula ottiene il 48,34% delle preferenze contro il 43,28% dell’avversario.
Il secondo turno è solo una proroga, ha detto Lula fiducioso, guardando sia alle presidenziali, sia alla disputa per la carica di governatore dello stato di San Paolo che vedrà in lizza al ballottaggio del 30 ottobre il candidato del Pt, il Partito dei Lavoratori di Lula, e Tarcísio de Freitas (Republicanos), arrivato in testa al primo turno. “Ho 30 giorni in più per fare campagna”, ha proclamato Lula.
“Tutti i sondaggi ci mettevano al primo posto e ho sempre pensato che avremmo vinto. E lo faremo. Questa è solo una proroga”, ha scritto sul suo account Twitter. “Ieri dicevo di voler vincere tutte le elezioni al primo turno, ma non è sempre possibile. Mi motiva la convinzione che nulla accade per caso”, ha ancora commentato, guardando alla possibilità di dibattere con Bolsonaro: “Sarà la prima occasione di avere un dibattito di persona con l’attuale presidente, per poter fare dei paragoni tra il Brasile che ha costruito lui e quello che costruiamo noi”.
Non meno certo della vittoria si è dimostrato Bolsonaro: “Ora è fiducia totale”, ha affermato proclamando di aver smentito “le menzogne” dei sondaggi. Il leader del Partito liberale ha parlato di una volontà di cambiamento nel paese che rischia di essere negativa: “Registro una volontà di cambiamento da parte della popolazione, però certi cambiamenti possono peggiorare le cose”, ha affermato.
Bolsonaro si è quindi detto pronto a negoziare con i candidati che non hanno superato il primo turno. “Le porte sono aperte”, ha detto, sottolineando che gli elettori di Simone Tebet (che ha ottenuto il 4,22% dei voti) e Ciro Gomes (cui è andato il 3,06% delle preferenze) “sono molto più affini ai nostri ideali” che a quelli del partito di Lula.