(Adnkronos) – Cala la disoccupazione e la percentuale di Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, in Lombardia ancor più che nel resto d’Italia. A diminuire è anche la dispersione scolastica, dopo gli anni della pandemia, quando la Dad ha allontanato tanti ragazzi dalle aule, eppure un problema resta: le competenze dei giovani non sono sempre allineate al mondo del lavoro. E’ il mismatch, un fenomeno a cui Regione Lombardia ha deciso di dare battaglia. Per farlo ha lanciato ‘LabLab’, una web app che mette direttamente in contatto gli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori e le aziende.
“I dati di contesto li conosciamo: ogni anno aumentano il numero di fiere ed eventi per colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro ma ogni anno sembra che il mismatch non smetta di aumentare. Le aziende non trovano più lavoratori in tantissimi settori, siamo oberati di richieste sui giornali”, racconta l’assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro, Simona Tironi. Nel rapporto di Unioncamere ‘Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)’ si esplicita che per il 2023 in Italia ben il 45% delle assunzioni, pari in termini assoluti a 2,5 milioni, ha riscontrato difficoltà di reperimento del personale.
“Eravamo stufi di tanti progetti dedicati all’orientamento, che poco dopo svanivano nel nulla. Ci siamo detti che serviva un’azione di sistema forte e globale. E abbiamo quindi pensato di partire ‘dalla fonte’, portando gli studenti nel punto più vicino possibile a dove si produce, affinché si chiedano ‘Questo potrebbe piacermi?'”, racconta l’assessore Tironi. Da qui l’idea di dar vita in Lombardia a “una piccola rivoluzione, un’inversione di tendenza: gli studenti da ottobre potranno visitare, toccare, entrare davvero in un’azienda. Come se fosse un colloquio di lavoro di un giorno intero. Una giornata dedicata al singolo studente”.
Sulla piattaforma LabLab gli studenti potranno visitare i profili delle realtà produttive, scegliere quella che gli interessa di più e prenotare, a seconda delle disponibilità di date e orari fornite dalle aziende, la loro ‘Job Experience’. Affinché questa “grande operazione di sistema”, che coinvolge anche docenti e Its, funzioni è necessario però che le aziende non perdano tempo e si registrino su LabLab. “Le aziende devono crederci e sapere che essere presenti oggi su questa piattaforma significa prendere al volo un’opportunità. Un’opportunità che si traduce in zero alibi. Altrimenti non accetto più articoli in cui si dice che non si trovano ragazzi…”
Un richiamo che è già giunto alle orecchie di centinaia di aziende che si sono registrate sulla web app nei primissimi giorni in cui è stata aperta. “Se le aziende lombarde aderiranno in massa sarà una rivoluzione. Potremmo contagiare il resto del Paese. Voglio vedere tante aziende aperte ad accogliere i ragazzi e i loro genitori per spiegare loro che cosa sta accadendo e quale futuro avremo nel mercato del lavoro”, è l’auspicio di Tironi.