(Adnkronos) – “Sono sempre favorevole alla riduzione delle tasse, trovando le necessarie coperture. Vi sono diverse opzioni sul tappeto, vediamo come lavorare e poi portiamo a casa il risultato”. Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, a margine dei lavori del ‘Forum in Masseria’, risponde a una domanda sulla riduzione del canone Rai. Non è un sì ma non è neanche un no, in un ventaglio di ipotesi ancora aperto e con una ‘promessa’, quella sulla riduzione delle tasse, che si farà fatica a mantenere viste le scarse risorse a disposizione.
“Sono sostanzialmente ottimista, vediamo i risultati del concordato. Consolidiamo ovviamente le tre aliquote al 23, 35 e 43%”, dice rispetto all’ipotesi di intervenire a vantaggio dei redditi medi. “Abbiamo già fatto un primo provvedimento e presentato un decreto correttivo con cui diamo più tempo ai contribuenti per aderire al concordato. Si arriverà al 31 di ottobre” e “se, come speriamo, ci saranno dei risultati positivi, il nostro obiettivo è di venire incontro al ceto medio abbassando la curva delle aliquote per soggetti che non possiamo definire super-ricchi”. Il riferimento è a redditi compresi fra 50mila euro e 70mila euro.
Più in generale, sono tre le direttrici che Leo indica. “Un rapporto di leale collaborazione con il contribuenti, senza abbassare la guardia sull’evasione”, perché, puntualizza, “il sistema che stiamo costruendo non serve a penalizzare i contribuenti ma a portarli su redditi più corretti”. Stesso approccio per quanto riguarda le imprese. “La strategia che abbiamo usato è di venire incontro a quelle che fanno occupazione, che già possono dedurre il costo del lavoro con una maggiorazione del 20 o 30% (categorie protette, ndr) se assumono a tempo indeterminato”. L’impresa, sintetizza il viceministro dell’Economia, “deve avere vantaggi fiscali ma sue due direttrici: occupazione a tempo indeterminato e investimenti ma non tutti, quelli innovativi”.
Tutto però va rapportato alle coperture e alle risorse che saranno disponibili e c’è ancora molto lavoro da fare. “Siamo ancora a carissimo amico, abbiamo ancora tutto da vedere”, risponde a chi chiede se al Mef si stia già lavorando sulla prossima manovra. (Di Fabio Insenga)