Cina, la smentita dello zoo: “L’orsa Angela non è uno stagista travestito” – Video

(Adnkronos) – Uno zoo in Cina ha dovuto smentire che un suo ospite, un orso malese o orso del miele, sia un uomo travestito da plantigrado. E’ davvero un’orsa, ha assicurato. Angela, divenuta una star del Web in Cina, è stata scambiata per molte cose: un orso nero, un grosso cane e, più di recente, per una persona travestita da orso, dopo che un video del mammifero ritto in piedi, mentre interagiva con i visitatori, è diventato virale.  

In un video di 15 secondi postato il 27 luglio su Douyin, la versione cinese di TikTok, la snella orsa malese è ripresa in piedi sulle zampe posteriori, mentre guarda una piccola folla davanti alla sua gabbia. A tratti alza le zampe anteriori, come se volesse salutare. “E’ uno stagista?”, chiede un utente. Altri si aggiungono al dibattito: un commentatore che nota che la pelle flaccida intorno alle anche del plantigrado ricorda un costume da orso di taglia troppo grande e un altro che osserva che la “controfigura” deve soffrire non poco in un costume così pesante.  

Il video ha collezionato più di 30 milioni di visioni, fino ad oggi pomeriggio. Lo zoo di Hangzhou, nella Cina Orientale, ha diffuso un comunicato per chiarire che Angela non è una persona, in realtà. “Alcuni hanno pensato che sembravo un umano quando mi sono alzata. Ovviamente, ragazzi, non sapete nulla di me”, ha scritto lo zoo sui social domenica scorsa, usando la prospettiva in prima persona dell’orsa, che ha quattro anni.  

“Angela” ha spiegato che non tutti gli orsi sono colossi che spaccano i finestrini delle auto e che gli orsi malesi sono “piccoli, gli orsi più piccoli del mondo”. Il post riferisce anche che Angela ha un flirt con un orso maschio di nome Dalu, ma che “vuole fare le cose con calma”.  

L’onnivoro, molto abile ad arrampicarsi sugli alberi, misura fino a 1,5 metri quando si erge in piedi ed è molto più piccolo dei grizzly nordamericani. E’ una specie in pericolo, nativa delle foreste pluviali dell’Asia Sudorientale. Deriva il suo nome (sun bear in inglese, orso del sole) da una macchia circolare sul petto, color crema o arancio.  

Il Zhejiang Daily, un giornale della provincia di Hangzhou, riferisce che, nei giorni successivi alla diffusione del video, il numero dei visitatori allo zoo è aumentato del 30%. Molti visitatori sono venuti per vedere Angela. Un dipendente dello zoo ha ripetuto ad una tv di Pechino che Angela non è un essere umano en travesti. “A 40 gradi, d’estate, un uomo in un costume di cuoio e pelliccia perderebbe i sensi nel giro di pochi minuti”, ha osservato, aggiungendo che usare controfigure “non è una cosa che succede, di norma, negli zoo statali”.  

Wong Siew Te, un biologo specializzato nello studio dell’orso malese, fondatore del Bornean Sun Bear Conservation Center in Malaysia, ha detto al Washington Post che l’orsa dello zoo di Hangzhou “è verissima”. Quanto accaduto, ha aggiunto, “mostra solo quanto poco il pubblico sa di questa specie. Gli orsi malesi si ergono sulle zampe posteriori per avere una visione migliore dei dintorni e gli animali in cattività sono abituati ad interagire con gli esseri umani, perché si aspettano di ricevere cibo dagli astanti”. Lo zoo ha esortato i visitatori ad evitare di dare da mangiare agli orsi.  

Per Wong, la pelle flaccida del ventre di Angela è una caratteristica normale della sua anatomia, che può essere importante per sopravvivere allo stato selvaggio. La pelle spessa aiuta gli orsi a proteggersi dai predatori e il fatto che sia abbondante consente loro di sfuggire e di contrattaccare quando vengono morsi, un po’ come succede ad alcuni cani selezionati per il combattimento, come gli Shar Pei.  

Gli orsi del miele, i cui numeri allo stato selvatico stanno calando, vengono cacciati per la loro pelliccia e per le carni, o vengono maltrattati per altri scopi. “Molte persone nell’Asia Sudorientale tengono i cuccioli di questi orsi come animali da compagnia, perché sono molto carini”, spiega Wong. “Ma quando l’orsetto cresce, diventando una bestia feroce, i proprietari lo ingabbiano, lo abbandonano o lo uccidono”.  

Alcuni centri cinesi per la conservazione dei panda utilizzano lavoratori in costume da panda, per aiutare gli animali a rilassarsi. Ci sono stati rari casi di strutture cinesi che hanno usato controfigure o animali falsi.  

Nel 2019, uno zoo safari privato nella parte orientale della provincia di Jiangsu ha sollevato proteste, dopo essere stato accusato di aver ingaggiato un attore per impersonare un gorilla. E’ stato poi spiegato che si trattava di un pesce d’aprile. Altri zoo cinesi sono stati accusati di tentare di far passare cani per lupi o di tenere degli asini dipinti nel recinto delle zebre.  

(Adnkronos)