“A livello nazionale, nei vari paesi Europei, esiste una governance condivisa fra federazione, leghe e calciatori, dove le decisioni vengo prese insieme per difendere gli interessi della collettività. C’è la necessità d’implementare questo modello anche per la Governance del calcio Europeo. Il Manifesto chiede maggiore rappresentatività per leghe e giocatori negli organi istituzionali europei ma soprattutto una governance che si basa su un processo decisionale condiviso e non su semplici meccanismi di consultazione”. Lo ha spiegato Alberto Colombo, segretario generale European Leagues, all’Adnkronos, a proposito della firma del manifesto in sei punti a Bruxelles da European Leagues e FifPro per chiedere un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano competizioni nazionali e calciatori in Europa, a partire da quello sul calendario internazionale post 2024. “La grande maggioranza di club e giocatori in Europa svolgono la propria attività professionale solo in ambito domestico. Abbiamo la responsabilità di difendere l’ecosistema e lo sviluppo sostenibile dei campionati nazionali”, ha aggiunto Colombo.
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