Sulla mancata riduzione della quarantena per i positivi al Covid asintomatici “c’è il rischio di essere in ritardo, perché non si può pensare di arrivare in autunno, quando ci sarà una possibile ripresa dei contagi, con queste misure di isolamento. Finiamo per paralizzare il Paese”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ricordando che “sono passate ormai 3-4 settimane da quando avevo detto che sarebbe stato il caso di fare una quarantena ‘light'”. “L’immobilismo del ministero della Salute su questo fronte danneggia soprattutto gli italiani”, avverte.
“Rischiare di tenere a casa in autunno tante persone asintomatiche non è come farlo a luglio o agosto, c’è il rischio reale che tanti servizi fondamentali si blocchino”, rimarca l’infettivologo che rilancia la necessità “di cambiare ora le regole o comunque di discuterne e arrivare ad aggiornare le misure per i primi giorni di settembre”. Quali potrebbero essere i nuovi parametri? “Si posso ridurre i giorni di isolamento basandosi molto sulla personalizzazione della quarantena – risponde Bassetti – quando finiscono i sintomi faccio un tampone e se negativo si può uscire. Oppure – conclude – alle fine dei sintomi, dopo 48 ore, a prescindere dal risultato del test si può uscire”.