Covid Italia, contagi record: rischio zona gialla per ogni regione

Contagi covid in crescita in tutta Italia, con il record di oltre 50mila casi. Il virus circola soprattutto tra i giovani. L’ipotesi zona gialla, in prospettiva, riguarda tutto il Paese e, complice la variante Omicron, in ogni regione si prospetta il rischio di aumento di ricoveri. E’ il quadro dell’epidemia in Italia, mentre si attende l’entrata in vigore delle nuove misure previste dal Decreto Natale.

La mappa del Paese, stilata nel rapporto dell’Iss, offrire un panorama eloquente: Lombardia e Valle d’Aosta sono a rischio alto, 18 regioni sono a rischio moderato e solo la Provincia autonoma di Bolzano a rischio basso. Delle 18 regioni a rischio moderato, 5 sono ad alta probabilità di progredire verso l’alto: Calabria, Marche, provincia autonoma di Trento, Puglia e Sicilia.

“Negli ultimi sette giorni le fasce d’età più giovani sono quelle maggiormente colpite dalla circolazione del virus” e poi “a scalare ci sono le fasce dai 20 ai 29 anni e a seguire dai 30 ai 49 anni che crescono in maniera significativa”, dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts. “Negli ultimi giorni c’è una netta crescita dei nuovi casi e infatti l’incidenza settimanale è salita a 351 casi per 100mila abitanti. La trasmissibilità, stimata attraverso il valore di Rt, rimane sopra il valore di 1, sia per quanto riguarda i pazienti sintomatici che le ospedalizzazioni e questo è un segnale forte di incremento della circolazione del virus”, aggiunge, soffermandosi quindi sulla pressione che gli ospedali potrebbero essere chiamati a sopportare.

“In quasi tutte le regioni è prevista la probabilità di dover utilizzare il 20-30% dei posti letto per i pazienti che necessitano di terapie legate al Covid”, secondo la proiezione a 30 giorni che tiene conto “dello stato dell’arte attuale e dei provvedimenti attuali. Nel momento in cui impattano nuovi provvedimenti, queste proiezioni possono subire dei cambiamenti”.

Attualmente, secondo il report, “è stabilmente e significativamente sopra la soglia epidemica l’Rt calcolato sui soli casi ospedalizzati a livello nazionale, con un continuo aumento del numero di persone ricoverate nei reparti ospedalieri di area medica e terapia intensiva. Questo sta imponendo una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti Covid-19”.

La variante Omicron, come è noto, in Italia rappresenta almeno il 28% delle nuove infezioni, con una diffusione non omogenea sul territorio nazionale. “Da 9 settimane consecutive si registra un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione. Si segnalano criticità nel tracciamento in diverse Regioni italiane”, si legge nel report settimanale sul monitoraggio Covid della cabina di regia.

Di fronte al “rapido aumento nella circolazione in Europa ed ormai anche in Italia della variante Omicron”, gli esperti invocano “una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali”.

In questo scenario, la ‘retrocessione’ in zona gialla è una prospettiva che riguarda tutte le regioni attualmente in zona bianca. “Mediamente il rischio di zona gialla colpisce, più o meno, tutte le Regioni. Credo che questo potrà essere certamente lo scenario in cui ci troveremo nelle prossime settimane”, dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Timeline, su Sky TG24.

“Fortunatamente, questo sistema a colori condiviso con le Regioni ci permette una gestione puntuale della situazione, e le misure che abbiamo adattato, dal Green pass alle ultime, ci permettono di garantire al nostro Paese ed alle nostre attività, anche di fronte ad una situazione che potrebbe peggiorare, di continuare a lavorare e di rimanere aperti. Ci saranno solo delle limitazioni per coloro che, liberamente, decidono ancora di non sottoporsi alla vaccinazione”, aggiunge.

“Dobbiamo valutare, settimana per settimana, quelli che sono gli sviluppi, quello che è il quadro, e cercare di mettere in atto quelle norme, quelle regole, che permettano al nostro Paese di proseguire in questo lento, graduale ritorno alla normalità”, prosegue.

(Adnkronos)