Covid, mascherine in ospedali e Rsa: firmata ordinanza, nuove regole

Nuove regole in ospedali e Rsa per quanto riguarda le mascherine a partire dall’1 maggio. Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato l’ordinanza, valida fino al 31 dicembre, sull’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie sull’intero territorio nazionale in relazione all’accesso alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. La misura era infatti in scadenza il 30 aprile.

L’articolo 1 stabilisce che “è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse”. L’obbligo, prosegue l’ordinanza, “è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti”.

Negli altri reparti e nelle sale di attesa, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle direzioni sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”.

“Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza”, evidenzia l’articolo 3 dell’ordinanza. Questo vuol dire che non è obbligatorio il dispositivo di protezione all’interno degli ospedali nei percorsi, sui pianerottoli, negli spazi di attesa degli ascensori, nei bar e nelle mense.

Negli ambulatori medici “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”, stabilisce ancora l’ordinanza.

“La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da Sars-CoV-2 per l’accesso ai pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni sanitarie e delle autorità regionali”.

Nel testo “si rammenta che non sussiste obbligo a livello normativo dal 31 ottobre 2022” all’esecuzione del tampone per l’accesso in pronto soccorso, “in quanto l’articolo 2-bis ‘Misure concernenti gli accessi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie’ del Dl 22/04/2021, n. 52” è stato abrogato a fine 2022.

(Adnkronos)