(Adnkronos) – “Il calcolo dei morti per Covid in Italia” da molti giudicato troppo alto e quindi bisognoso di una revisione nel metodo “è assolutamente giusto”, secondo il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, che aggiunge “è semplice questione di logica matematica” e chi vuole conteggiarli in altro modo “sbaglia”, dice all’Adnkronos Salute.
Quindi, la spiegazione: “La probabilità di una persona anziana 80-85enne con diverse patologie di morte indipendentemente dal Covid in un singolo giorno è di uno a mille, e nella stessa fascia di età la probabilità che questa persona sia infetta da Covid è di 4 su mille, quindi la probabilità che una persona muoia di qualsiasi altra patologia e sia infettata da Covid, e che il Covid non c’entri nulla è bassissima pari a 4 su 1 milione. Dunque il contributo per cause proprie in coincidenza con Covid è irrisorio”. Per questo “il calcolo che si fa oggi è giusto”.
Tra gli esperti, le posizioni relative al conteggio dei decessi si differenziano. “Io credo che il numero dei decessi non scenderà a breve finché non cambieremo la modalità di considerare il Covid”, ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
“Finché noi considereremo tutti allo stesso modo, gli asintomatici con tampone positivo rispetto a chi ha la polmonite da Covid, evidentemente il numero dei decessi non potrà scendere. Anzi potrebbe anche continuare a salire. Dico questo perché in Italia ci sono molte persone positive asintomatiche, siccome continuiamo a refertare con il modulo Istat la semplice positività per tampone senza sintomi legati al Covid e questa oggi è una condizione sufficiente per decretare il decesso per Covid. Dobbiamo cambiare questo conteggio”, ha aggiunto