Crescono i contagi covid-19 in Italia, con i positivi che sfiorano ormai i 7mila. La situazione non è migliore nel resto d’Europa. Per non farsi travolgere da questo nuovo assalto del virus, si accelera sulla terza dose del vaccino in vista della campagna di immunizzazione per i bambini dai 5 agli 11 anni, che potrebbe iniziare già a dicembre. L’obiettivo è cercare di frenare la corsa del coronavirus prima di Natale.
“In Italia i bimbi di età compresa fra 5 e 11 anni sono 3,6 milioni. Se si vaccinassero tutti in base ai dati scientifici disponibili si eviterebbero 51mila casi di coronavirus 1.450 ricoveri in reparti ospedalieri ordinari e 400 in terapia intensiva. Inoltre, si eviterebbero 12 decessi”, ha calcolato per l’Adnkronos Salute Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta. Il medico definisce la profilassi anti-Covid “una vaccinazione anti-Dad”, oltre che uno ‘scudo’ contro infezioni, ricoveri e morte. “Perché vaccinando l’intera popolazione fra 5-11 anni – prospetta ancora Farnetani – a scuola si eviterebbe la quarantena per 8.500 classi”, alle quali verrebbe appunto risparmiata la didattica a distanza.
Sono 6.764 i contagi da coronavirus in Italia secondo l’ultimo bollettino diffuso da Protezione Civile e ministero della Salute. Registrati altri 31 morti che portano il totale a 132.365 dall’inizio dell’emergenza. I nuovi casi sono stati individuati su 491.962 tamponi, il tasso di positività è all’1,4%. Aumentano i ricoverati con sintomi, che salgono a 3.173 (+49) mentre sono 392 le persone in terapia intensiva (-3 da ieri) con 23 ingressi nelle ultime 24 ore.
Come ha fatto sapere ieri il ministro della salute Roberto Speranza, “in una fase di recrudescenza del virus come quella a cui stiamo assistendo a livello europeo in questo momento, è giusto accelerare sulla somministrazione dei richiami”. A oggi il totale delle somministrazioni è 90.830.635. Il totale con almeno una dose è pari a 46.734.889, pari all’86,53 % della popolazione over 12 (persone con almeno una somministrazione). Ad aver completato invece il ciclo vaccinale sono 45.110.100, l’83,52% della popolazione over 12. Il totale delle persone che ha ricevuto la dose addizionale è pari a 338.595, il 38,33% della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale. Mentre il totale di chi ha ricevuto il richiamo (booster) è di 1.790.333, 34,89% della popolazione potenzialmente oggetto di questa dose (che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.
La Gran Bretagna accelera sulla terza dose di vaccino per arginare la quarta ondata covid. Sarà possibile prenotarsi per il richiamo del vaccino anti Covid già da lunedì, con un mese di anticipo rispetto a quando sarebbe possibile fare la terza dose. Lo ha comunicato il governo britannico, secondo cui il Servizio sanitario nazionale (Nhs) sta cambiando il sistema di prenotazione per permettere di fissare un appuntamento con un mese di anticipo, con l’obiettivo di accelerare in vista dell’inverno “difficile” che si preannuncia. Finora, chiunque fosse in attesa di fare la terza dose del vaccino doveva comunque aspettare sei mesi dalla seconda per potersi prenotare per il richiamo. Sarà ora possibile prenotarsi anche dopo cinque mesi, in modo da essere vaccinati alla scadenza esatta dei sei mesi.
Per quanto riguarda il vaccino nella fascia 5-11 anni dovrebbe arrivare a dicembre. L’Italia è in attesa “di un pronunciamento definitivo di Ema. L’auspicio è che possa arrivare nel mese di dicembre”, ha affermato qualche giorno fa Speranza aggiungendo che sul tema “le disposizioni del Governo italiano e dell’Aifa saranno successive a questo pronunciamento” dell’Agenzia europea del farmaco.
“Il vaccino Pfizer in Italia anche ai bambini dai 5 agli 11 anni entro Natale”, aveva annunciato poco prima Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), “Pfizer è un vaccino sicuro approvato negli Stati Uniti da Fda e Cdc”, dice a Buongiorno, su Sky Tg24, riferendosi al via libera arrivato in America non solo da parte dell’agenzia del farmaco americana ma anche da parte dell’organismo di controllo sulla sanità pubblica.
“Prima di Natale potremmo partire, ma ho il timore che ci sia poca voglia di far vaccinare i figli da parte dei genitori che sono rimasti colpiti da quelle fake che si insinuano in modo subdolo: la fertilità, i danni tra 20 anni…”, ha detto all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano. Tutte fake news? “Il meccanismo di azione di questi vaccini lo conosciamo e sappiamo – afferma l’esperto – che non possono interagire sulla fertilità. Alcuni studi sono stati fatti addirittura per analizzare la quantità degli spermatozoi nello sperma post-vaccinazione e non hanno attestato nessuna alterazione. E’ ovvio che non sappiamo se tra 20 anni succederà qualcosa ma – ricorda – questo allarme deriva da una nota nel consenso informato che avrebbe dovuto solo dimostrare trasparenza e correttezza, un eccesso di zelo che si è trasformato in un errore di comunicazione. Anche perché – sottolinea il medico – il meccanismo di azione dell’mRna lo conosciamo bene e sappiamo che non può in alcun modo alterare il genoma”.
Ma in caso di bassa adesione sarebbe opportuno inserire questo vaccino tra quelli già obbligatori per accedere a scuola? “Sarebbe una bella cosa – continua Pregliasco – ma è una decisione politica sicuramente non facile nell’attuazione e nell’attuabilità”.
“Io credo molto alla vaccinazione dei bambini. Ritengo che sia utile in questa fase epidemiologica, proprio perché la variante Delta li coinvolge, perché per loro non è una passeggiata e in più perché sono il serbatoio della diffusione in comunità. Se agiamo in questa fase potremmo avere una convivenza più civile, passata la nottata dell’inverno, con il virus”, spiega ancora all’Adnkronos Salute in vista dell’approvazione, prevista per dicembre, da parte dell’Ente regolatorio del farmaco europeo (Ema) del vaccino per i più piccoli.