Il 27 dicembre 2020 iniziava la campagna di vaccinazione contro il coronavirus. A Mantova cominciavano le prime somministrazioni a una cinquantina di sanitari all’ospedale Carlo Poma.
Da allora in provincia di Mantova sono state fatte 291.498 somministrazioni di prime dosi (il 72,23% rispetto alla popolazione di 403.585 residenti ) che diventano 315.863 con seconda dose o dose unica (78,26%). La dose booster finora è stata avuta da 99.170 persone (il 24,57% dei residenti). Numeri importanti ma che continuano a vedere la provincia virgiliana ultima in Lombardia per percentuale di popolazione vaccinata.
A livello nazionale in un anno, come illustra il report vaccini, le dosi somministrate sono 108.336.214. Sono 47.945.912 gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose. In questo caso le percentuali vengono calcolate però sulla popolazione over 12: si tratta dell’88,77 % invece, 46.217.249 persone hanno completato il ciclo ordinario di vaccinazione: è l’85,57 % della popolazione over 12. Finora sono state somministrate 17.148.254 dosi booster. I guariti da almeno 6 mesi sono 387.193.
Sempre a livello nazionale oggi gli ultimi dati del 26 dicembre vedoni tamponi giù, contagi in calo, incidenza all’11,5%: più di un tampone su 10 positivo. Sono i numeri con cui l’Italia, dopo il picco di Natale, archivia la giornata di Sanato Stefano e la prima porzione di festività. Oggi, con la variante Omicron sotto i riflettori, il Paese riapre (ad eccezione ovviamente delle scuole) e nel primo anniversario del vax day, nella quotidianità quasi ordinaria trovano applicazione le misure previste dal Decreto Natale, in vigore dal 25 dicembre dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Nella giornata di Santo Stefano, secondo i dati del bollettino Protezione Civile e ministero della Salute, sono stati registrati 24.883 nuovi casi. I positivi sono stati individuati su 217.052 tamponi, con un tasso di positività che si attesta all’11,5%. A Natale i nuovi contagi erano stati 54.762 – record assoluto dall’inizio della pandemia – e il tasso di positività si era attestato al 5,6% dopo quasi un milione di tamponi (969.752). Riflettori accesi sui dati che arriveranno nelle prossime ore dalle varie regioni.
I dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) offrono nuove indicazioni sull’efficacia del vaccino. “Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% a 30,1%”, si legge nel report.
“Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni è pari al 92,7% mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”, prosegue il documento.
L’Iss evidenzia che in età scolare, quasi la metà dei casi registrati è nella fascia 6-11 anni. “Nell’ultima settimana, si conferma l’andamento osservato nella precedente, con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare,
Lo stesso Istituto in un tweet ricorda che “il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose è: 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per i 60-79; 6,1 volte maggiore per i 40-59”.
Anche all’ospedale di Mantova, nella quarta ondata in terapia intensiva sono finiti solo non vaccinati.