(Adnkronos) – In Italia “i ricoveri” Covid “in area medica e nelle terapie intensive nella settimana dal 26 luglio al 2 agosto sono stabili”. Lo evidenzia la Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, nel report sugli ospedali aderenti alla propria rete sentinella, dopo la diminuzione del 2% registrata la scorsa settimana. “Resta bassa la percentuale di occupazione delle rianimazioni: 4,4% del totale dei pazienti Covid”, aggiunge nel rapporto.
“Nei reparti ordinari ci sono stati 21 nuovi ingressi. Si tratta di pazienti ‘con Covid’ – precisa la Fiaso – il cui ricovero è stato determinato da altre patologie, ma che sono risultati positivi al tampone. L’incidenza di questi pazienti ‘con Covid’ è salita questa settimana del 7,5% nei ricoveri ordinari e, complessivamente, questa categoria rappresenta il 58% del totale dei pazienti Covid presenti negli ospedali oggetto della rilevazione”.
“Circa il 95% dei ricoverati” Covid “vaccinati nelle intensive e il 77% in regime ordinario lo sono da oltre 6 mesi”. E “l’età media dei pazienti vaccinati in area medica è di 76 anni e scende a 66 nelle rianimazioni. C’è quindi un chiaro ritardo di tale fascia della popolazione nel sottoporsi alla quarta dose, che espone i soggetti fragili e gli over 60 alle conseguenze più gravi della malattia” da Sars-CoV-2, segnala Fiaso aggiungendo: “C’è ancora un ritardo sui tempi della quarta dose e una sottovalutazione del rischio per questi soggetti”.
Covid-19 continua a colpire i bambini, ma i ricoveri per questa fascia della popolazione sono “sostanzialmente stabili”, emerge ancora.
“Tra i più piccoli, nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti al network sentinella di Fiaso, si registra una sostanziale stabilità dei ricoverati con due casi in meno della settimana scorsa”, si legge.
“Tredici piccoli pazienti ricoverati presentano altre patologie rilevanti”, mentre “non c’è nessun paziente in terapia intensiva con infezione da Sars-CoV-2 e interessamento polmonare – precisa la Fiaso – La classe 0-4 anni è sempre la più colpita (83,7% dei ricoverati); i bambini sotto i 6 mesi sono il 36,7% del totale”.