(Adnkronos) – Ieri era stata l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sia attraverso le parole del direttore generale sia tramite una nota dell’Ufficio regionale per l’Europa, a esprimere “preoccupazione per la salute del popolo ucraino nell’escalation della crisi” e dell’attacco da parte della Russia. “Il sistema sanitario deve continuare a funzionare per fornire cure essenziali per tutti i problemi di salute, dal Covid-19 al cancro”. Perché il virus non è ovviamente sparito.
Secondo quanto riporta la piattaforma ‘Our World in Data’, ieri 24 febbraio in Ucraina sono stati registrati oltre 27mila casi Covid. Ulteriori dati sull’andamento della pandemia nel Paese li riporta invece il contatore dell’Oms Europa, che fotografa la situazione nella regione: l’Ucraina negli ultimi 7 giorni ha contato poco meno di 150mila contagi. L’incidenza media per 100mila abitanti era in calo del 29% nell’ultima settimana (e pari a quasi 341 casi/100mila); 1.558 i morti registrati sempre negli ultimi 7 giorni. Il timore è che, oltre all’assedio dei carri armati, possa aggiungersi quello di un’epidemia che rialza la testa, se si interrompe la risposta al virus.
I combattimenti che si consumano nella parte est dell’Ucraina stanno avendo come effetto una migrazione di massa verso ovest. Molte persone sono in movimento, si affollano i punti nevralgici dei trasporti, i treni, le strade. Il ‘New York Times’ riporta il pensiero di un esperto del Center for Health Security della Bloomberg School of Public Health – Johns Hopkins University, Eric S. Toner, secondo cui l’affollarsi delle persone in autobus, treni e automobili, o forse negli hotel e nei campi profughi, rischia di “causare un’inversione dei progressi”.
Sempre secondo quanto riporta la testata statunitense, funzionari dell’amministrazione Biden ipotizzano che tra 1 e 5 milioni di persone potrebbero cercare sicurezza in altre zone del Paese o in quelli vicini. E per Toner è possibile che anche nei Paesi limitrofi possa vedersi un aumento dei contagi. Ma i problemi saranno peggiori all’interno del Paese dove il sistema sanitario si dovrà prendere cura dei pazienti Covid e delle vittime della guerra. “Sarà un disastro”.
Secondo i dati disponibili sempre su Our World in Data, circa un terzo dei 44 milioni di abitanti dell’Ucraina è completamente vaccinato contro il coronavirus Sars-CoV-2, cioè 15,22 milioni di persone al 23 febbraio. Mentre secondo quanto riportano diversi media, nell’esercito del Paese la copertura vaccinale ha raggiunto il 99,3%. L’Ucraina non riconosce il vaccino russo Sputnik V, mentre la Russia non riconosce i vaccini di fabbricazione occidentale somministrati in Ucraina. C’è poi anche il rischio che con l’invasione russa si creino problemi anche sulla capacità di tracciamento del virus. “Sospetto che smetteremo di ricevere molti dati dall’Ucraina”, ha detto Toner, anche perché “gli ospedali e i dipartimenti sanitari locali non avranno questa priorità”.