Credit Suisse, nuova riunione esecutivo svizzero

(Adnkronos) –
Nuova riunione del Consiglio federale svizzero stamane per discutere del salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. Nessun commento ufficiale dal Dipartimento federale delle finanze (Dff) ma dai media svizzeri si apprende che i membri dell’esecutivo si sono riuniti al Bernerhof, sede del Dff.  

L’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs dovrebbe concludersi entro oggi. Secondo fonti vicine alla questione citate dal Financial Times, si lavorerebbe a una soluzione prima dell’apertura dei mercati di domani. La Svizzera sta pianificando misure di emergenza per un’eventuale acquisizione con l’obiettivo di accelerare il salvataggio, sempre secondo Ft. 

Urge una task force per la salvaguardia dei posti di lavoro. E’ quanto sollecita l’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Asib) temendo severe ristrutturazioni nella possibile acquisizione da parte di Ubs di Credit Suisse. 

Per il sindacato l’unità operativa dovrebbe comprendere rappresentanti del datore di lavoro, della commissione del personale e delle associazioni dei dipendenti. Sono invitati a partecipare anche gli altri attori coinvolti, siano essi altre banche, la Banca nazionale svizzera o la Confederazione. L’associazione chiede quindi di essere coinvolta nelle trattative, temendo riduzioni dei posti di lavoro superiori a quanto comunicato lo scorso autunno durante il riorientamento strategico di Credit Suisse. Lo scorso ottobre, Credit Suisse aveva annunciato che avrebbe tagliato circa 9000 posti di lavoro a livello mondiale, su un totale di circa 52.000. 

La soluzione per Credit Suisse dovrebbe prevedere uno spacchettamento in “tre parti”. E’ quanto sottolinea l’economista americano Nouriel Roubini in un’intervista al ‘SonntagsZeitung’. 

“Credit Suisse è troppo grande”, ha osservato, aggiungendo che “se la banca avesse bisogno di un salvataggio completo, la Banca nazionale svizzera (Bns) non avrebbe abbastanza denaro per farlo”. Roubini teme che le debolezze della banca d’investimento possano danneggiare le altre due parti funzionanti. “Prima la banca viene divisa o venduta, meglio è”, afferma. La prima preoccupazione della Svizzera, a suo avviso, dovrebbe essere quella di garantire una banca commerciale Credit Suisse forte. 

Il problema di banche troppo grandi per fallire riguarda l’intero panorama bancario. “La soluzione risiede in istituti che non siano troppo grandi per affondare”, afferma. “Negli Stati Uniti, in Europa e in Svizzera abbiamo un eccesso di attività bancaria con giganti che non possono essere salvati, ma non devono nemmeno affondare. Questo problema non è ancora stato risolto”, conclude. 

 

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