Crisi governo, Draghi oggi al Senato: “Ricostruire patto per continuare insieme” – Diretta

(Adnkronos) – “Le comunicazioni di oggi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato per le comunicazioni dopo le dimissioni presentate la scorsa settimana. 

“In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile”, ha affermato Draghi. 

“Lo scorso febbraio – ha ricordato – il presidente della Repubblica mi affidò l’incarico di formare un governo per affrontare le tre emergenze che l’Italia aveva davanti: pandemica, economica, sociale. ‘Un governo – furono queste le sue parole – di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili’. Tutti i principali partiti – con una sola eccezione – decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest’aula, feci esplicitamente riferimento allo ‘spirito repubblicano’ del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell’unità nazionale”. 

“Il voto di giovedì scorso”, quando il Movimento 5 Stelle non ha votato la fiducia al decreto Aiuti, “ha certificato la fine del patto di fiducia che ha tenuto insieme questa maggioranza. Non votare la fiducia ad un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro, che ha un significato evidente. Non è possibile ignorarlo, perché equivarrebbe a ignorare il Parlamento. Non è possibile contenerlo perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi e ultimatum. L’unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire daccapo questo patto con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni e territori a favore della prosecuzione del governo è senza precedenti ed impossibile da ignorare”, le parole del premier in un passaggio chiave.
 

“L’unica strada è ricostruire daccapo questo patto” di fiducia che teneva insieme la maggioranza, “con coraggio, altruismo e credibilità: a chiederlo sono soprattutto gli italiani”, ha affermato il premier nelle comunicazioni al Senato in cui ha fatto riferimento alle “manifestazioni senza precedenti” per il proseguo del governo che ci sono state in questi giorni “e che è impossibile ignorare”. Ne ha citate “due in particolare”, quella di “2.000 sindaci abituati a confrontarsi quotidianamente con i problemi del territorio” e quella degli “eroi della pandemia”. 

“La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare”, ha affermato il premier. “Ha coinvolto il terzo settore, la scuola e l’università, il mondo dell’economia, delle professioni e dell’imprenditoria, lo sport. Si tratta di un sostegno immeritato, ma per il quale sono enormemente grato. Il secondo è quello del personale sanitario, gli eroi della pandemia, verso cui la nostra gratitudine collettiva è immensa”, ha sottolineato. 

“La stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente”, ha quindi sottolineato Draghi aggiungendo: “Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti – oltre alla corposa agenda di semplificazioni – sono un passo in avanti essenziale per modernizzare l’Italia”. 

“A oggi, tutti gli obbiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti”, ha detto ancora ricordando che “abbiamo già ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi – per un totale di quasi 67 miliardi”. 

“Il merito di questi risultati è stato vostro – della vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese, con pari dignità, nel rispetto reciproco”, ha sottolineato Draghi in Senato. “La vostra è stata la migliore risposta all’appello dello scorso febbraio del presidente della Repubblica e alla richiesta di serietà, al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano dai cittadini”. 

 

Il successivo dibattito sulla fiducia – con eventuale voto in serata – partono dunque da Palazzo Madama dove la seduta sarà sospesa in mattinata, dopo l’intervento di Draghi, per permettere al premier di consegnare il testo del suo intervento alla Camera in vista della replica di domani. 

 

 

Centrodestra
 

Tutto dipenderà da quel che dirà oggi in Aula il premier Mario Draghi: questa, in sintesi, con sfumature diverse, la linea dei leader del centrodestra di governo decisa stanotte nel corso del nuovo vertice a ‘Villa Grande’ terminato intorno alla una e confermata stamane. 

Aspettiamo, vogliamo ascoltare attentamente quel che dice Draghi, ha detto a mezza bocca un big azzurro presenza fissa nel quartier generale azzurro sull’Appia antica, dove Lega, Fi e centristi di Udc e Noi con l’Italia hanno creato una sorta di ‘gabinetto di crisi permanente’, che sarà riaggiornato oggi dopo le parole al senato di ‘Super Mario’. 

Salvini
 

“Dopo la crisi di governo causata dai grillini, dopo i capricci del M5S e del Pd che ancora ieri parlava di ius soli di ddl Zan e di legge elettorale, oggi in Aula la Lega farà solo quello che serve all’Italia e agli italiani”. Così Matteo Salvini, in un video sui social, concludendo con un “vi si vuole bene”. 

M5S 

“Sentiamo cosa dice Draghi, poi ci riuniremo. E prenderemo una decisione”. Lo ha detto il senatore del MoVimento 5 Stelle Andrea Cioffi arrivando a Palazzo Madama, a proposito della fiducia che il M5s potrebbe dare o non dare al governo Draghi. 

Ma quindi lei non ha già deciso se votare o no la fiducia? “No, sentiamo quello che ha da dire il presidente del consiglio e anche la replica, perché la replica è importante. Se Draghi viene in aula, e ci dice che, fra tre giorni fa il salario minimo, tra una settimana sblocca i crediti del superbonus e interviene pesantemente sulle bollette, perché no?”, afferma il senatore Pentastellato.  

Ma poi vi riunirete per decidere? “Sì vediamo, ci riuniamo e prendiamo una decisione”, risponde Cioffi. Sarà una decisione unitaria? “Non è un problema quella del unitarietà”. Ma non temete altre scissioni? “Chi doveva andarsene via se n’è già andato”. Il centro-destra però non vi vuole… “Ce ne faremo una ragione”, risponde Cioffi.  

 

(Adnkronos)