(Adnkronos) – Il ministro della Difesa Guido Crosetto è arrivato oggi nella base di Malbork, in Polonia, per portare il proprio saluto al contingente italiano impegnato nella missione di Air policing, a difesa dello spazio aereo. Qui ha incontrato il maggiore generale Ireneusz Starzynski, comandante del centro delle operazioni aeree polacco. Domani mattina Crosetto sarà a Riga, dove sono impegnati i militari dell’Esercito a Camp Adazi.
“È importante che lo Stato e la Repubblica facciano sentire alle persone che lo servono che gli sono vicine, soprattutto quando queste persone, in periodi in cui quasi tutto il resto d’Italia sarà a casa con i propri cari, saranno a migliaia di km a difendere la pace, a rappresentare gli interessi di tutti gli altri che in quel momento si riposeranno a casa. Per questo è giusto ringraziarli, ricordare che la Repubblica è consapevole dei loro sacrifici e del loro lavoro”, ha detto il ministro della Difesa a margine del saluto ai militari italiani nella base di Malbork.
In Polonia Crosetto ha avuto anche un “ottimo incontro con il Vice Ministro della Difesa Zalewski che ha espresso apprezzamento per l’impegno della Difesa italiana nel Paese e grande interesse a portare avanti iniziative comuni ambito militare, industriale e in organizzazioni internazionali”, ha scritto su X il ministro della Difesa.
“Pawel Zalewski mi ha ringraziato per il ruolo che l’Italia sta giocando all’interno dell’Alleanza Atlantica per difendere la pace, la stabilità. Per quello che sta facendo sul fronte Est, anche con impegni come questi che servono come deterrenza e abbiamo parlato di una cooperazione che tra Polonia e Italia è sempre esistita e continuerà a esistere anche con il nuovo governo”, ha affermato il ministro della Difesa.
Poi, riguardo al Medio Oriente, ha sottolineato che “l’Italia è stato il primo paese a muoversi per portare aiuti umanitari, a immaginare una missione di aiuto sanitaria e sono contento che ieri sulla nostra Vulcano sia nata una bambina palestinese come simbolo di quanto anche una nave militare può rappresentare come costruzione della pace, come aiuto alle popolazioni colpite e innocenti”.
“Mi auguro da tempo che ci sia un percorso di descalation – ha aggiunto – essendo il primo che ha capito la necessità di Israele di dover dimostrare deterrenza e dover reagire, il primo ad aver detto che Hamas è una organizzazione terroristica che non doveva più trovare da nessuna parte del mondo tolleranza, sono stato anche tra i primi a dire che andava rispettato il popolo palestinese. Mi auguro ci sia anche lì un percorso di pace, è giusto che l’Onu si faccia parte in causa perché non penso ci sia null’altro che l’Onu per garantire, una volta terminata questa guerra, la pace e la stabilità della Striscia di Gaza”.
“Questo mondo – ha aggiunto, rivolgendo un augurio generale – ha bisogno di iniziare a rimarginare le ferite che si aprono sempre di più e vediamo che ogni ferita che si apre non migliora la situazione ma la peggiora in altre parti del mondo. Quello che è successo in Ucraina ha consentito che succedesse quello che è successo in Medio Oriente e quello che sta succedendo in Medio Oriente consente a chi vuole di iniziare a destabilizzare l’Africa, quello che succede in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa magari si diffonderà presto nel Pacifico. Dobbiamo fare attenzione e bloccare prima possibile queste ferite perché c’è il rischio che infettino tutto il corpo. Penso sia questo il ruolo delle Nazioni Unite e che l’Italia ha nel mondo, la capacità di discernere tra il bene e il male, di aiutare chi è aggredito e mantenere la pace come unico obiettivo”. (dall’inviata Silvia Mancinelli)