Curriculum vitae, le ‘dritte’ del cacciatore di teste

(Adnkronos) – “Il curriculum vitae è un documento fondamentale per la ricerca di lavoro ed è la prima cosa che i selezionatori vedranno di te. È, quindi, importante che il cv sia scritto in maniera incisiva, efficace e coerente con la posizione a cui si aspira”. Parola di Salvatore Caruso, Executive manager di JHunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, che con Adnkronos/Labitalia traccia i consigli per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, sfoderando tutte le ‘dritte’ che può dare un vero e proprio cacciatore di teste. 

“Un buon cv – avverte – non dovrebbe superare le due pagine, a meno che non si abbia un’esperienza lavorativa molto lunga. Quando si è agli inizi della propria carriera, una pagina può essere sufficiente e permetterà al nostro cv di essere più di impatto. Il linguaggio deve essere chiaro e conciso, e ovviamente bisogna prestare attenzione all’ortografia e alla grammatica: errori di questo tipo potrebbero dare una cattiva impressione”. 

“Esistono – ricorda – tanti tipi di formati per creare un cv: non esiste un formato migliore, ma bisogna scegliere quello che ci permetta di evidenziare le nostre competenze e qualità e che sia coerente col tipo di ruolo per il quale ti candidi. La struttura del cv è importante per renderlo facile da leggere e comprendere, e ci sono degli elementi che devono essere sempre presenti in un curriculum”. 

Ecco, quindi, cosa non deve mai mancare: “Le nostre informazioni personali – raccomanda – devono essere concise e complete (nome, cognome, contatti, indirizzo) e sono la prima sezione del cv. A queste dovrebbe far seguito una breve dichiarazione che riassuma i nostri obiettivi professionali. Se abbiamo maturato già delle esperienze lavorative, queste devono essere riportate in ordine cronologico inverso, riportando il nome dell’azienda per cui abbiamo lavorato e il ruolo che abbiamo ricoperto. Di seguito va presentato in maniera sintetica il nostro percorso di studio, sempre in ordine cronologico inverso, evidenziando il titolo di studio conseguito, l’istituto e la data. Segue poi la sezione ‘Competenze’: qui è importante riportare quelle competenze, tecniche e soft, che fanno emergere come il nostro profilo professionale sia in linea con la posizione a cui ambisco”.  

“Solitamente un cv si conclude con l’elenco delle attività extracurriculari e dei propri interessi; non è una sezione fondamentale, ma può essere utile per far emergere alcuni nostri tratti personali. La foto, invece, non è una scelta obbligata, ma inserire una foto sul cv può certamente essere utile per completare una nostra presentazione; in tal caso, bisogna preferire una foto in formato fototessera, che trasmetta serietà e professionalità”, sottolinea Caruso. 

Nella scrittura di un cv non è da sottovalutare, poi, un tema importante, ossia il sempre maggiore impiego dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende per automatizzare i processi di selezione. “Per riuscire a far si che il nostro cv possa essere efficace anche per i sistemi di Ia, è importante usare degli accorgimenti. In primis, bisogna usare un linguaggio semplice e diretto in quanto i sistemi di Ia faticano a comprendere il linguaggio complesso o figurato; occorre poi inserire nel proprio cv le parole chiave specifiche che sono rilevanti per la posizione a cui ci si candida. È importante anche scrivere un cv di una lunghezza contenuta, in quanto i sistemi Ia possono scansionare solo un numero limitato di parole”, conclude. 

 

(Adnkronos)