Con lo stop in Senato al ddl Zan per arginare l’omotransfobia è prevalso “un sussulto buono di umanità. E una giornata buona dal punto di vista dell’umanità e del buon diritto”. Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, mons. Antonio Suetta, tra i più accesi accusatori del ddl Zan, a pochi minuti dal blocco della legge con voto segreto, in un’intervista all’Adnkronos dà voce alla gioia per l’affossamento del testo, naufragato per ventitré voti.
E sull’applauso in Aula dopo lo scrutinio segreto, osserva il vescovo: “Credo sia stato un applauso liberatorio; lo interpreto positivamente, non come quello di una parte che vince sull’altra quanto di una espressione liberatoria che ha scongiurato il grande tradimento da ambo le parti. Non che ora non se ne debba più discutere ma servirà piu‘ senso di responsabilità”. Quanto al voto segreto, mons. Suetta dice che “tutela la coscienza del parlamentare. Sono contento dell’esito, non tanto per l’esito puntuale quanto per il sussulto buono di umanità “.
Considera il vescovo Suetta a proposito del ddl Zan affossato: “Credo che le premesse in generale erano molto diverse dalla prospettiva cristiana cattolica. L’unica cosa condivisa era e resta l’esclusione di ogni forma di discriminazione. L’Aspetto esagerato e sbagliato di questa legge era di fare passare, attraverso una cosa giusta che è appunto la condanna di ogni forma di discriminazione, elementi della teoria gender sbagliata non solo per fede ma anche dal punto di vista antropologico. Credo sia stato opportuno affossare la scrittura di questa legge ed eventualmente riprendere un’altra scrittura di un ‘altra legge che abbia come mira l’inasprimento contro la discriminazione, lasciando cadere altri elementi”.
Calderoli, poco prima del voto, ha detto ‘Meglio lo stop di una porcata’. Sottoscrive? “Al di lavoro del termine, credo sia vero che è preferibile un differimento della gestione della questione rispetto ad una soluzione insufficiente o sbilanciata. Insufficiente – dice – per il fatto che la materia giuridica non può esaurire quello che è un supporto filosofico teologico antropologico”.
Per i cattolici che giornata è? “I cattolici – dice il vescovo Suetta- devono testimoniare la dottrina, ecco perché credo che sia una giornata buona dal punto di vista dell’umanità e del buon diritto. Il che non significa che non si debba tornare sull’argomento, molto probabilmente sull’argomento si tornerà, ma credo che il modo intelligente sia tornarci non con una logica delle barricate e del muro contro muro ma con un approfondimento sereno della tematica, importante soprattutto in relazione ai minori e alla loro educazione che deve essere equilibrata e situazioni come quelle che erano previste dal ddl Zan, penso alla giornata contro l’omotransfobia, e più ancora all’educazione al gender, sono argomenti delicati che richiedono una coesione finalizzata al bene comune”.