“Noi siamo sotto attacco da parte degli influencer, come Chiara Ferragni, che dice: ‘Cari politici fate schifo’, con un messaggio imbarazzante per superficialità e qualunquismo”. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, si esprime così nel dibattito sul Ddl Zan. Negli ultimi giorni, Renzi è protagonista di botta e risposta incrociati con Chiara Ferragni e suo marito Fedez, che oggi ha dedicato una serie di stories su Instagram all’ex premier.
“Io credo che si debba tornare a dare dignità alla politica. E anche se dovessi rimanere l’ultimo a combattere per questo, lo farei a testa alta. Il populismo ha già fatto troppi danni a questo Paese”, prosegue Renzi.
“Amici, io non ho paura di niente e di nessuno. Abbiamo mandato a casa un Governo che faceva della popolarità il proprio punto di forza, spiegando che in politica non bisogna essere popolari ma bisogna essere competenti. Possono odiarmi quanto vogliono, io faccio ciò che penso sia utile al Paese. Le leggi si fanno studiando le carte, non prendendo i like”, aggiunge il leader di Italia Viva, convinto della necessità di una mediazione sul Ddl Zan. “Da quando abbiamo proposto di trovare una soluzione io ricevo email con minacce di morte. Quelli che dovrebbero sostenere una legge contro l’odio, mandano messaggi d’odio che stiamo raccogliendo con certosina pazienza”.
“Ivan Scalfarotto è stato attaccato da una dirigente del Pd di Civitavecchia, con l’espressione ‘frocione di m’. Lisa Noja ha sottolineato come Marco Travaglio per parlare dei crimini d’odio, faccia sfottò su chi ha problemi di salute mentale. Dovrebbe imparare che la lotta alle discriminazioni parte dal linguaggio e dal rispetto delle persone che subiscono ogni giorno lo stigma della diversità. È che proprio non ci arriva. Lucia Annibali riceve email con scritto ‘Sei una bastarda al pari del tuo carnefice'”, aggiunge il leader di Italia Viva, stigmatizzando le “polemiche assurde sulla legge contro l’omotransfobia. Sta accadendo la stessa cosa di gennaio 2021: tutti a darci contro, soprattutto chi non sa di che cosa stiamo parlando”. “Quelli che non sanno come funziona il Regolamento del Senato, quelli che non conoscono i rapporti di forza, quelli che vivono di slogan senza approfondire: oggi pontificano a reti unificate -prosegue-. Poi, tra qualche settimana, faranno come con il Conte/Draghi: si accorgeranno che le cose non stavano come influencer e media raccontano. E fischietteranno facendo finta di nulla, magari provando a intestarsi il risultato come stanno facendo con Draghi”.