De Luca e Fedez, show tra tatuaggi e trap: “Ti voglio bene: metti una camicia e ti candido”

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No ai tatuaggi per i 50enni, bocciatura per la musica trap, sì alla candidatura di Fedez. Vincenzo De Luca show a Muschio Selvaggio, nel podcast di Fedez e Mr. Marra. Il governatore della Campania è ospite nella puntata in cui viene dedicato ampio spazio alle nuove generazioni, alle esigenze e ai problemi dei giovani. 

De Luca in passato ha criticato apertamente le persone tatuate: in studio, si trova accanto a due persone che “non hanno un centimetro di pelle libera… Un ambientino accogliente”, dice il presidente della Campania, che si presenta con un messaggio per Fedez, ‘stangato’ per il celeberrimo bacio con Rosa Chemical al Festival di Sanremo 2022: “Eri avvinghiato ad un mollusco, un lombrico e ti slinguazzavi… Non lo fare più”. Capitolo tatuaggi: “Il mio pregiudizio è per i 50-60enni che hanno crisi di giovanilismo”, sintetizza De Luca. Al governatore viene sottoposto un brano di musica trap, pochi secondi e “direi che può bastare… Il testo? Non ho capito niente, chiederò a Rocco Hunt e mi faccio fare la traduzione”.  

Il governatore viene aggiornato sulle guerre tra rap che anche in Italia, in particolare a Milano, sono entrate nella cronaca: “Dall’America arrivano gli esempi più idioti e demenziali… Shiva? Non lo conosco, lo proporrei per il metodo pedagogico Singapore: la polizia municipale è dotata di un frustino di bambù, ti danno venti frustate tra capo e collo…”. 

“Credo che voi, al di là degli impiastri che vi mettete addosso, abbiate una grossa responsabilità” verso il mondo giovanile. “Abbiamo ragazzi che hanno adottato comportamenti ed espressioni dei personaggi nei telefilm. Mi sciocca che ci siano ragazzi, il sabato sera, con il ‘ferro’ in tasca. Io ritengo che abbia pesato negli ultimi 20-30 anni la perdita del principio di autorità: in tante realtà, lo Stato non c’è. Ragazzi che sparano con pistole ad acqua ai professori… Queste cose negli altri paesi comportano il blocco nel percorso formativo di una persona”. 

Si parla di Napoli e della Campania: “Nei quartieri popolari la camorra ancora offre lo stipendio a chi fa il palo nella piazza dello spaccio. Dobbiamo ancora lavorare molto da questo punto di vista. E’ chiaro che queste situazioni nascono più facilmente in un contesto che offre poche opportunità”. 

Capitolo ‘politica’: “C’è un punto che separa il trasformismo dal realismo politico: bisogna avere l’onestà di dire ai cittadini italiani ‘ho cambiato idea per questo motivo’… Altrimenti, sei un trasformista…”. La politica riesce a coinvolgere i giovani? “Io mi metto nei panni di un ragazzo: quando sento un esponente politico, reggo 30 secondi… Immagino un ragazzo quanto possa reggere”. Nel Pd, come giudica la leadership di Elly Schlein? “I contenuti programmatici sono flebili. La dialettica? Peggio”. Pierluigi Bersani? “Un amico, ma è il padre di una puttanata politica come Articolo Uno…”. 

Negativo il giudizio sul governo: “Il sud è stato tradito e calpestato completamente. Bisogna creare un’alternativa, serve un programma che possa persuadere la maggioranza degli italiani: è difficile tenere insieme solidarietà e sicurezza, povera gente e ricchi”. Lo candiderebbe Fedez? “Assolutamente, secondo me vai bene. Con una camicia accollata e un dolcevita” per coprire i tatuaggi. “Un po’ di trucco? Non esageriamo…”. 

Il finale, a sorpresa, è nel messaggio che De Luca rivolge direttamente a Fedez: “Fatti dire un’ultima cosa. Avrei dovuto sfotterti per come stai combinato, invece ho esigenza di dirti una cosa. Hai avuto un’esperienza umana terribile: hai affrontato un tumore, hai avuto un’operazione chirurgica e un secondo intervento. Hai affrontato queste prove della vita con coraggio e generosità, hai utilizzato questi momenti difficili per dare coraggio agli altri. Hai dimostrato di essere un uomo e io ti voglio bene”. “Mi ha quasi fatto commuovere, contraccambio”, la replica di Fedez, sorpreso e toccato. 

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