(Adnkronos) – “L’App Io, come previsto anche dal Codice dell’Amministrazione digitale, è il punto d’accesso mobile di tutti i servizi pubblici. Con l’App Io si possono gestire tutte le principali interazioni con gli enti come comunicazioni, pagamenti e prenotazioni, direttamente dal proprio smartphone”. Così Maurizio Fatarella, direttore generale di PagoPa, all’appuntamento organizzato da Regione Lombardia, dipartimento per la Trasformazione Digitale della presidenza del Consiglio dei ministri e PagoPa sullo sviluppo digitale dei territori lombardi. “Grazie alla modalità cosiddetta single sign-on – sottolinea – si può accedere ai servizi senza dover fare una seconda autenticazione e, come ad esempio succede qui in Lombardia, è possibile prenotare servizi sanitari direttamente dall’App. Recentemente inoltre su App Io è stata introdotta anche la possibilità di conservare le versioni digitali dei principali documenti (dalla patente alla tessera sanitaria). Una opportunità che ad oggi hanno accolto circa 3 milioni di cittadini”.
App Io, prosegue, “oggi è nelle mani di oltre 20 milioni di italiani che possono fruire direttamente in App di oltre 335mila servizi erogati da più di 16mila enti. Nel 2024, infatti, tramite Io sono stati inviati dagli enti oltre 350 milioni di messaggi”. Questa App, rimarca, “è nativamente integrata alle altre piattaforme abilitanti come la piattaforma dei pagamenti PagoPa e il Servizio Notifiche Digitali Send; proprio per questo può assumere sempre più centralità nelle strategie di trasformazione digitale di tutte le amministrazioni pubbliche poiché consente di coprire l’intera filiera di gestione di ogni tipologia di servizio e permette alle persone di poter avere accesso a un sistema integrato di servizi in modo semplice e veloce.“
Di recente, spiega ancora, “abbiamo potuto appurare come l’utilizzo sinergico di queste piattaforme stia generando un impatto positivo per tutti gli attori del Sistema Paese coinvolti nella trasformazione digitale del settore pubblico”, sottolinea. “In particolare, uno studio che abbiamo condotto con il supporto di McKinsey rileva che nel 2023 gli Enti hanno potuto beneficiare di una riduzione dei costi amministrativi pari a 70 milioni di euro grazie alla gestione centralizzata dei servizi e di una ottimizzazione dei tempi di lavoro per un risparmio stimato di 75 milioni di euro”, prosegue. “Inoltre, l’adozione delle soluzioni digitali ha favorito una maggiore inclusione sociale: il 75% dei cittadini ha riscontrato un miglioramento nel rapporto con la Pa e il 70% degli utenti in fasce di popolazione svantaggiate ha ottenuto maggiore autonomia nell’accesso ai servizi pubblici” conclude il direttore generale di PagoPa”, conclude.