Diritto all’oblio per guariti da tumore, stop a discriminazioni

(Adnkronos) – Stop alle discriminazioni per le persone guarite da un tumore, costrette comunque a dichiarare il loro passato di malati oncologici quando si tratta di chiedere un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un minore. Ad affrontare il tema la senatrice di Italia viva Donatella Conzatti, autrice di un disegno di legge per il diritto all’oblio oncologico. 

Scopo del provvedimento, “ga­rantire alle persone affette da patologie on­cologiche il diritto di non dichiarare informazioni in merito alla propria malattia pre­gressa, trascorso un certo periodo di tempo dalla data di conclusione dei trattamenti te­rapeutici, e in assenza di recidive o ricadute”. 

Questo perchè, ricorda l’esponente di Iv, “tra gli ostacoli più rilevanti che gli ex malati oncologici, persone clinicamente guarite, devono fronteggiare, vi è sicuramente la forte discrimi­nazione burocratica e l’iniquità nell’accesso ai servizi finanziari e bancari come l’ottenimento di mutui, nella stipula di polizze as­sicurative, quali le assicurazioni sulla vita, e nelle richieste di adozioni di minori, in quanto per la fruizione di questi servizi è necessario dichiarare se si è avuta una pato­logia oncologica”.  

Del resto, “nel febbraio 2021 la Commissione europea ha presentato il Piano europeo di lotta contro il cancro”, con il quale tra l’altro “ri­chiede l’impegno, da parte degli Stati membri, a prevedere norme in supporto del ‘diritto all’oblio’ che modifichino le prati­che nel settore dei servizi finanziari”. Un invito già accolto in Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Portogallo.  

Di qui il disegno di legge di Conzatti, che “riconosce il diritto delle persone che sono state affette da patologie oncologiche, e che risultano clinicamente guarite, a non subire discrimi­nazioni nell’accesso ai servizi bancari, finan­ziari e nell’adozione di minori”. Per questo “in sede di stipulazione di contratti di assicurazione e di contratti concernenti operazioni di accesso ai servizi bancari e finan­ziari, non possono essere richieste al consu­matore informazioni sul suo stato di salute relative a patologie oncologiche pregresse, quando siano trascorsi due anni dalla guari­gione, o due anni dal termine del tratta­mento attivo in assenza di recidive o rica­dute della malattia”. Analogamente si prevede che i requisiti e le indagini per l’adozione, non possano avere ad oggetto una patologia oncologica, se tra­scorsi anche in questo caso due anni dalla guarigione. 

 

(Adnkronos)