(Adnkronos) – L’Aula del Senato ha dato il via libera con 80 sì, 61 voti contrari e un astenuto al dl cultura, il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 201, recante misure urgenti in materia di cultura (A.S. 1374). Il testo, già approvato dalla Camera, è quindi legge.
Il via libera al dl Cultura “è stato un risultato molto bello, molto promettente: intanto ci sarà una grandissima boccata d’ossigeno per tutta la filiera dell’editoria, e soprattutto ci siamo dati degli strumenti triennali, quindi a scadenza, per intervenire sia sul territorio con il Piano Olivetti, sulle aree interne, spopolate, sulle periferie, sia per concentrare gli sforzi di diplomazia culturale con l’area del Mediterraneo e del Mediterraneo allargato”, ha commentato il ministro per la Cultura, Alessandro Giuli, in Senato, intercettato dai cronisti.
“Poi sono molto contento dell’iniziativa per favorire l’ampliamento dell’offerta culturale nelle pagine dei giornali, perché quello è un segnale di grande fiducia nei confronti della carta stampata oltre che della comunicazione giornalistica in generale”, aggiunge il titolare del Collegio Romano. “In realtà le opposizioni hanno criticato -sottolinea- ma sono state anche abbastanza incoraggianti alla fine: sostanzialmente quando le opposizioni osservano che sul Piano Olivetti non ci sono soldi, io rispondo che tutti i soldi del decreto Cultura sono sostanzialmente racchiusi all’interno di una visione chiamata Piano Olivetti, quindi ci sono le risorse”.
“In ogni caso anche il dibattito di quest’aula dimostra una grande lezione sulla centralità del Parlamento -conclude- non è stato posto il voto di fiducia, molti emendamenti non erano approvabili però molti ordini del giorno sono stati approvati con riformulazione, c’è stata una grande apertura e un dialogo che è iniziato in Commissione e questo è un incoraggiamento per tutti”.
Il testo si articola in tredici articoli che delineano strategie di lungo respiro per trasformare la cultura in un motore di sviluppo sociale ed economico.
Uno dei pilastri del Decreto è il ‘Piano Olivetti per la Cultura’, ispirato alla visione di Adriano Olivetti, che mira a rendere la cultura accessibile e diffusa, con un’attenzione particolare alle periferie e alle aree interne del Paese. L’iniziativa punta a combattere la marginalizzazione sociale attraverso la riqualificazione di spazi culturali e biblioteche, promuovendo la lettura e il coinvolgimento delle comunità locali. Le biblioteche vengono riconosciute non solo come luoghi di conservazione del sapere, ma anche come spazi di aggregazione, educazione e socialità.
L’ambizioso progetto si estende alla valorizzazione di archivi storici, istituti culturali e alla digitalizzazione di documenti, per rendere la cultura più fruibile e diffusa. Un altro elemento chiave è la promozione dell’alfabetizzazione digitale e della produzione audiovisiva, per sostenere la creatività dei giovani artisti e rendere il patrimonio culturale più accessibile attraverso le nuove tecnologie.
Il Decreto prevede misure economiche a sostegno del settore editoriale e delle librerie indipendenti. Un fondo di 4 milioni di euro è destinato all’apertura di nuove librerie da parte di giovani imprenditori under 35, con particolare attenzione ai piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, spesso privi di punti vendita di libri. Un’ulteriore dotazione di 25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per il 2026 è stanziata per la filiera editoriale, comprese le librerie storiche e di prossimità.
Le biblioteche statali riceveranno fondi specifici per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali, per ampliare le proprie collezioni e rendere la lettura più accessibile. Il governo intende anche incentivare la lettura attraverso misure mirate alla promozione editoriale, sostenendo la distribuzione di libri in aree meno servite e favorendo il ruolo delle librerie come centri culturali attivi nelle comunità locali.
Il Decreto prevede inoltre misure per il rafforzamento dell’offerta culturale dei quotidiani cartacei, attraverso un fondo di 10 milioni di euro per il 2025, destinato al potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e audiovisivo. L’iniziativa intende contrastare il calo delle vendite dei giornali tradizionali e favorire una maggiore diffusione di contenuti culturali di qualità.
Un ulteriore stanziamento è destinato alla fotografia contemporanea, con l’obiettivo di sostenere artisti emergenti e istituzioni impegnate nella valorizzazione del linguaggio fotografico come espressione artistica e testimonianza sociale.
Il Decreto introduce nuove regole per la gestione della Carta della Cultura Giovani e della Carta del Merito, strumenti destinati a incentivare la fruizione culturale tra i giovani. Gli esercenti presso cui è possibile utilizzare questi bonus dovranno trasmettere le fatture entro 90 giorni dalla conclusione dell’iniziativa, con scadenza fissata al 31 marzo 2025 per il Bonus Cultura 18App.
Questa misura punta a garantire un utilizzo più trasparente ed efficace dei fondi destinati alla promozione della cultura tra le nuove generazioni, evitando sprechi e irregolarità nella gestione dei rimborsi.
Un altro aspetto centrale del Decreto riguarda la semplificazione burocratica per l’organizzazione di eventi culturali dal vivo, che includono spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche e performance artistiche. Le nuove norme riducono il numero di autorizzazioni richieste per gli eventi con meno di 2.000 partecipanti, sostituendo alcune licenze con una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), a patto che non vi siano vincoli ambientali o paesaggistici nei luoghi di svolgimento.
Questa misura è pensata per incentivare la produzione artistica e rendere più fluida la programmazione di eventi, garantendo al contempo il rispetto delle normative sulla sicurezza e sull’impatto ambientale. L’obiettivo è creare un contesto più favorevole alla crescita del settore dello spettacolo dal vivo, che rappresenta una componente fondamentale dell’industria culturale italiana.