E’ morto questa sera a Roma, Pippo Baudo. Il grande conduttore televisivo, autore e voce radiofonica che ha segnato oltre mezzo secolo di spettacolo italiano, aveva 89 anni. A darne notizia è stato il suo storico avvocato Giorgio Assumma.
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo ha rappresentato per decenni un punto di riferimento assoluto per il pubblico e per la televisione nazionale. Il suo esordio avvenne negli anni Sessanta con “Settevoci” (1966-70), programma che lo impose come volto emergente della Rai. A seguire arrivò “Canzonissima” (1972-73), che consolidò la sua popolarità, fino al definitivo trionfo negli anni Ottanta con format rimasti nella memoria collettiva: “Domenica In” (1979-85, 1991-92), “Fantastico” (1984-86 e 1990), “Serata d’onore” (1983, 1986).
Il legame indissolubile con il Festival di Sanremo resta una delle cifre della sua carriera: lo ha presentato per ben tredici edizioni, dal 1968 fino al 2008, trasformandosi nel “padrone di casa” più iconico della kermesse. Dal 1987 al 1988 fu direttore artistico di Canale 5, prima di tornare in Rai, dove firmò e condusse altri programmi di successo: “Gran Premio” (1990), “Varietà” (1991), “Luna Park” (1994-96), “Papaveri e papere” (1995), “Mille lire al mese” (1996).
Oltre al piccolo schermo, Baudo si è distinto anche come uomo di teatro: dal 1989 al 1997 fu direttore artistico e, dal 2000, presidente del Teatro Stabile di Catania. Nel 1994 assunse la direzione artistica della Rai, ruolo mantenuto fino al 1996.
Gli anni Duemila lo videro ancora protagonista con “Giorno dopo giorno” (1999), che divenne poi “Novecento. Giorno dopo giorno” (2000), “Passo doppio” (2001), “Il Castello” (2002-2003), e un nuovo ciclo di “Domenica In” (2005-10). Nel 2010 approdò su Raitre con “Novecento”, mentre nel 2012 tornò in prima serata con “Il viaggio”, riconfermato anche l’anno successivo.
Nel 2018 pubblicò con Paolo Conti la sua autobiografia, “Ecco a voi. Una storia italiana”, una testimonianza della sua carriera e della sua vita intrecciata con la storia della televisione. Più recentemente aveva guidato Sanremo Giovani, confermandosi ancora una volta come scopritore di talenti.
Nel 2021 il Presidente della Repubblica lo insignì del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, uno dei riconoscimenti più prestigiosi della Repubblica.
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