(Adnkronos) – Nuovi requisiti di accesso per il Tax Credit nell’audiovisivo che puntino a garantire maggiormente le agevolazioni alle opere italiane focalizzate sul pubblico, alla ricerca di nuovi giovani talenti, alla crescita e consolidamento delle imprese italiane, eliminando sul nascere possibili utilizzi opportunistici delle risorse disponibili. Inoltre, si pensa a premialità per i produttori, anche esteri, che in opere di levatura internazionale scelgano storie e interpreti italiani. Sono in sintesi le direttrici lungo cui si muove, secondo fonti di governo interpellate dall’Adnkronos, l’intervento la cui messa a punto sarebbe in corso presso il Mic, che intende ascoltare la filiera per focalizzare meglio la misura con cui i produttori di film girati in Italia possono godere di rimborsi con aliquota fino al 40% delle spese.
I fondi non sono modesti visto che si parla di quasi 300 milioni. E non si punta a un taglio ma a una migliore formulazione degli aiuti. Nel decreto di riparto del 2023, alla produzione cinematografica e audiovisiva, sono state assegnati circa 370 milioni (43 milioni come contributi selettivi, 35 milioni come contributi automatici, 292 milioni come Tax Credit). Sul Tax Credit è in corso un confronto, spiegano le fonti, per valutare assieme alla filiera produttiva le possibili modifiche: a tal fine è già stato avviato un tavolo. La priorità è sempre investire e incentivare il mondo del cinema e dell’audiovisivo con particolare attenzione ai produttori. Con questo obiettivo il dialogo è in corso tra istituzioni, produttori e distributori.
E, ancora, parte delle risorse del decreto riparto destinate ai contributi selettivi alla produzione saranno focalizzate su temi identitari, quali eventi e ricorrenze dell’identità culturale nazionale italiana. La sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni ha da tempo annunciato lo stanziamento di “premialità in forma di tax credit” alle produzioni per promuovere la selezione di registi, attori e attrici italiane: questo già precedentemente al dibattito sollevato alla mostra di Venezia dalle dichiarazioni dell’attore Pierfrancesco Favino sull’opportunità che alcuni ruoli di protagonisti della storia italiana siano interpretati da attori italiani. Anche su questo tema fra pochi giorni sarà avviato un tavolo di confronto ad hoc.
(di Laura Valentini)