Di fronte alla grave sconfitta elettorale alle elezioni regionali, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez tenta la carta delle elezioni anticipate, portando il paese alle urne il 23 luglio invece che alla scadenza naturale di fine anno. L’obiettivo del leader socialista è prendere in contropiede la destra e mobilitare l’elettorato di sinistra e centro sinistra, preoccupato da un possibile nuovo governo nel quale i conservatori del Partito Popolare (Pp) siano costretti ad allearsi con l’estrema destra di Vox. Una simile scommessa ha premiato l’anno scorso il socialista Antonio Costa in Portogallo, ma non è detto funzioni in Spagna.
La “drastica” decisione è stata presa dopo “una notte elettorale drammatica”, scrive El Pais. Per il partito socialista (Psoe) è stata una vera disfatta. Si votava in 12 delle 17 regioni spagnole e il Pp ha strappato ai socialisti le regioni di Aragona, Valencia e le Isole Baleari, conquistando la maggioranza assoluta a La Rioja e vincendo in Cantabria, Murcia ed Estremadura. Il maggior successo dei popolari è arrivato nella regione di Madrid, dove la presidente regionale Isabel Ayuso è stata riconfermata con una maggioranza assoluta.
Il Pp si afferma anche alle comunali: a Madrid si rafforza ottenendo la maggioranza assoluta, a Siviglia strappa il comune ai socialisti e vince anche a Valencia. In tutto, il Pp ottiene 750mila voti più dei socialisti.
Ma se i Popolari festeggiano una vera “onda blu”, come il colore del loro partito, in diverse località saranno costretti ad allearsi con Vox, il partito di estrema destra che ormai siede in tutti i consigli regionali. Il partito liberale di centro destra Ciudadanos, che avrebbe potuto essere un potenziale partner, ha avuto un risultato disastroso alle elezioni di ieri.
Male anche la sinistra radicale di Podemos, al governo assieme al Psoe, che ha perso un po’ ovunque, compresi tutti e dieci i suoi rappresentanti ala parlamento regionale di Madrid. La concorrenza con il nuovo movimento di sinistra Samar della ministra del Lavoro Yolanda Diaz non ha giovato. Mentre a Barcellona, la sindaca Ada Colau, del movimento della sinistra radicale Barcelona en Comu, viene sconfitta dal suo predecessore, l’indipendentista conservatore Xavier Trias.
La mossa di Sanchez porta la Spagna al voto nel pieno della stagione estiva, con il rischio di una bassa affluenza alle urne. Il voto si svolgerà infine tre settimane dopo che la Spagna avrà assunto la presidenza di turno europea, con la possibilità di un cambio di governo.