“Gli Europei di calcio 2021 stanno per finire”. Domenica ci sarà la finale Italia-Inghilterra. “Goditi lo spettacolo, ma fallo in sicurezza”, esorta via Twitter l’Oms Europa, ricordando in particolare di “indossare la mascherina”, di “mantenere il distanziamento” ed “evitare le situazioni affollate”. Oltre a questo, valutare attentamente i rischi ai quali ci si espone e curare l’igiene delle mani.
Tifare sì, ma in sicurezza, raccomanda dunque l’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità: “Abbiamo tutti bisogno di SummerSense”, ammonisce l’Oms rilanciando l’hashtag che invita a vivere un’estate in sicurezza.
SPERANZA
Un appello condiviso dal ministro della Salute Roberto Speranza. “Tifiamo Italia ma attenzione: va usata la mascherina in ogni situazione, anche all’aperto, in cui c’è il rischio di assembramenti e di non tenere almeno un metro di distanza”, afferma su ‘La Repubblica’.
MINELLI
Anche secondo l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate, gli “assembramenti incontrollati sarebbero da evitare, perché il pericolo Covid-19 non è esattamente e del tutto scampato, anzi”. “Nessuno può e deve impedire la condivisione sociale della gioia sportiva, peraltro spontanea e irrefrenabile. Tuttavia assembramenti incontrollati sarebbero da evitare, perché il pericolo Covid-19 non è esattamente e del tutto scampato, anzi. Il suggerimento del medico è quello di indossare la mascherina protettiva quando ci si trova in spazi ristretti con un numero importante di persone. Un conto è camminare ai lati della strada sventolando una bandiera con la propria famiglia, un conto sono i caroselli in auto affollate o i salti in piazza affiancando o abbracciando festosamente degli sconosciuti, così come spesso accade”, suggerisce l’eperto.
“Si è di fronte ad una di quelle decisioni non facili da gestire, perché umanamente non governabili da un unico ragionamento – osserva Minelli all’Adnkronos Salute – Gioire per un risultato che in Italia manca da quasi mezzo secolo è stato d’animo, oltre che fortemente sperabile, certamente comprensibile e condivisibile credo da tutti. E però, senza farsi prendere troppo da preoccupazioni che potrebbero apparire fuori luogo, ma solo nell’ottica della prudenza che da sempre abbiamo suggerito, nell’ipotesi favorevole di un successo per la Nazionale italiana, i festeggiamenti nelle nostre città non potranno non essere misurati alle esigenze dei tempi che viviamo”.