Evasione fiscale influencer, recuperati oltre 11 milioni di euro non dichiarati

Recuperati 11 milioni di euro di evasione fiscale per attività di influencer marketing attraverso i social network e, soprattutto, mediante l’inserimento di contenuti su popolari siti d’intrattenimento per adulti.

A mettere a segno l’operazione è stato il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna. Le operazioni, fanno sapere le Fiamme gialle, sono avvenute attraverso l’approfondimento di due differenti contesti operativi. Il primo ha riguardato 4 influencer, seguiti da 50 milioni di follower in totale. Il secondo contesto ha invece riguardato 5 digital creator (tutti sconosciuti al fisco) molto attivi nella pubblicazione di prestazioni a pagamento sul web. In linea di massima, spiegano le Fiamme gialle, gli influencer si sono dimostrati ampiamente collaborativi, aderendo prontamente ai rilievi mossi e versando all’Erario gli importi dovuti; solo in qualche caso, si sono riservati di effettuare approfondimenti ulteriori, prima di proseguire la procedura avanti agli uffici finanziari.

L’operazione si è svolta a seguito di segnalazione del Codacons. Lo comunica la stessa associazione che spiega che era stato proprio il Codacons, nell’ambito del ‘Protocollo a tutela dell’economia legale e dei distretti industriali’ avviato in collaborazione con la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna, “a presentare una serie di esposti alle Fiamme Gialle e all’Agenzia delle Entrate segnalando l’attività di noti influencer e personaggi famosi (tra questi Fedez, Chiara Ferragni, Wanda Nara, Asia Valente, ecc.) che pubblicano sui social foto e contenuti riconducibili a hotel di lusso, resort, spa, o richiami espliciti a brand o prodotti, senza informare i follower circa il contenuto pubblicitario del messaggio, e chiedendo di svolgere un accertamento fiscale al fine di verificare se la ricchezza patrimoniale degli influencer possa essere il frutto della concessione di regalie, attività di pubblicità e promozione di location, prodotti e beni di consumo, avviando un accertamento sulla rilevanza di tali operazioni, sulla loro idoneità a costituire reddito e, quindi, sull’incidenza in ordine agli obblighi dichiarativi”.

“Il settore degli influencer è un mondo opaco e poco trasparente che nel 2023 ha generato solo in Italia un giro d’affari da 348 milioni di euro – commenta il presidente Carlo Rienzi – L’operazione della Guardia di Finanza conferma come sia urgente stabilire regole stringenti per chi opera in tale comparto, sia allo scopo di garantire maggiore trasparenza e correttezza agli utenti, sia per assicurare che tutti i proventi legati ad attività di influencer marketing siano correttamente dichiarati al Fisco e soggetti a tassazione come prevede la legge”.

(Adnkronos)