(Adnkronos) – Dall’analisi del rapporto degli italiani con la casa in questa fase storica emerge una generalizzata soddisfazione: le abitazioni sono mura che rassicurano, rifugi del presente e del futuro, giardini dove coltivare se stessi e la propria intimità, cortili dove fioriscono le relazioni, specchi che riflettono un sé riconoscibile, senza mai tradirne la personalità, luoghi al contempo fisici e immateriali, capaci di confermare valori e accogliere le mutazioni di stile di vita. La casa, a dire degli italiani, è un luogo comodo, confortevole, caratterizzato da spazi conformi a utilizzi vecchi e nuovi. Ecco, in estrema sintesi, alcuni dei risultati del 1° Rapporto Federproprietà-Censis ‘Gli italiani e la casa – Come cambieranno valori e funzioni della casa nell’Italia post-pandemia’, presentato oggi a Roma.
Il rapporto racconta come, dopo la traumatica esperienza dell’emergenza sanitaria e delle misure restrittive di confinamento, nell’Italia del post-pandemia stanno cambiando i valori e le funzioni della casa. Essa, infatti, va assumendo in modo stabile nuove funzioni, evolvendosi da luogo del privato e della relazionalità familiare a sede di una molteplicità di attività tradizionalmente svolte in luoghi deputati del fuori casa. Nonostante la passata fase di pressione sull’utilizzo delle case, le convivenze forzate, le chiusure obbligate, le abitudini divelte e i tanti divieti, gli italiani, proprio attraverso il legame con la propria abitazione, hanno saputo reinventare la libertà: sono accompagnati, in questo processo, da case comode, funzionali, accessoriate, salubri e persino ecologiche.
Emerge che il valore sociale della casa non è mai stato così alto, malgrado il valore economico non abbia il vigore del passato. Si può dire che per gli italiani, al di là di dati e percezioni economiche, la casa è sempre la casa, e anzi oggi è molto di più. Un bene socialmente essenziale che, come segnala la ricerca, ha ritrovato una sua centralità nelle vite e nella società italiana anche grazie alle funzioni che vi sono state svolte nel periodo pandemico. Non solo è solida, nel presente, la relazione tra la casa e chi la abita, ma vibranti (e legittime) sono le aspettative future degli italiani.