Fiorello e il pandoro di Chiara Ferragni: “Pronto il doc ‘Assegnez'”

(Adnkronos) – Il caso del pandoro di Chiara Ferragni monopolizza la puntata di oggi di ‘VivaRai2!’ Fiorello non poteva non partire dall’argomento che ha monopolizzato siti e quotidiani nelle ultime ore: “La Ferragni ha perso 10mila follower, sono solo quelli di Antitrust e Codacons – ha subito ironizzato lo showman -. Lei si scusa: ho sbagliato, dono 1 milione al Regina Margherita. Comunque è cosa buona. Tra l’altro c’è già pronto il documentario sulla vicenda, se lo stanno litigando Prime e Disney mentre RaiPlay non ce la fa con i soldi. Il titolo c’è già, è ‘Assegnez’!”. 

E ancora: “Anche il Codacons ha fatto un pandoro: al posto dei canditi ha tutti gli esposti fatti ai Ferragnez!”. Poi, un messaggio all’imprenditrice: “E’ così, se stai sul web prima o poi una cacchina si pesta, anche io ne ho pestate alcune e sono convinto che continuerò a sbagliare – sdrammatizza Fiorello -. Sono errori, certo questo è un orrorone perché la beneficenza è una cosa delicata. Ma dagli errori si impara, non si smette mai di diventare adulti”. 

L’ironia dello showman però non si ferma qui: “Anche i nostri collaboratori sono stati vittima dell’Antitrust, i ‘Ma senza Se’ con il loro pandoro senza pandoro venduto a 1000 euro. E’ peggio della Ferragni, ma peggio peggio”. E quindi arrivano le scuse di Tofì e Florì: “Siamo un po’ contriti, il pandoro era vuoto, una truffetta sì, ma piccola piccola – dicono i personaggi interpretati sempre da Fiorello e Biggio -. Daremo soldi a chi ne ha bisogno, come ad esempio Rai2…”. All’annuncio della cifra, 1 milione di euro, scatta poi l’ira di Biggio: “Cosa!?”. 

Si prosegue con le notizie del giorno: “Hacker russi contro la pubblica amministrazione, hanno attaccato le tredicesime. Se la sono presa con i poveri lavoratori, ma sul più bello è stato tutto bloccato. Sapete come? Di fronte all’hacker russo è comparsa la scritta ‘Spid’! E lui ha mollato tutto”. 

Fiorello ha infine parlato anche di Papa Francesco e del suo via libera per la benedizione in chiesa delle coppie gay: “Beneditele senza dare scandalo, ma non è un matrimonio. Insomma, ti benedico ma un po’… tipo nel nome del padre, del figlio, anzi no, del cugino… dello spirito ma non ancora santo”. Poi la precisazione: “Noi scherziamo. E’ un attimo che arrivano le guardie svizzere qua…”. 

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