Fnm, è online la prima puntata di una nuova rubrica culturale ‘Essenziale’

(Adnkronos) – È on line da lunedì 29 maggio la prima puntata di una nuova rubrica culturale, promossa dal Gruppo Fnm. ‘Essenziale. Tutt’altro che semplice, marginale, superfluo’ è un dialogo fra il presidente di Fnm Andrea Gibelli e un ospite sempre diverso. Una chiacchierata di un’ora che vuole approfondire temi di attualità da punti di vista sempre diversi, grazie al contributo di importanti personalità del mondo della scienza, dell’università, della cultura, della comunicazione. Nel primo appuntamento, disponibile su You Tube e Spotify, il presidente Gibelli si confronta sul tema delle infrastrutture sociali e dei bisogni delle comunità con Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo fino al 9 maggio scorso. Ogni lunedì viene pubblicata una nuova puntata. 

“Essenziale” però, prima che essere una rubrica on line, è un appuntamento fisico, che si è già svolto in sei diverse occasioni. Ad accettare l’invito di Fnm sono stati: Patrizia Caraveo (astrofisica di fama mondiale e Dirigente dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano), Gabriella Greison (fisica, divulgatrice scientifica, scrittrice e direttrice del primo Festival della Fisica in Italia), Nicola Saldutti (caporedattore Economia del Corriere delle Sera), Alessandra Viola (scrittrice, giornalista, produttrice televisiva e autrice di trasmissioni Rai), Giorgio Vallortigara (uno dei più importanti neuroscienziati italiani, autore di oltre 300 articoli scientifici su riviste internazionali e docente al CIMeC UniTrento), Giovanni Fosti (presidente di Fondazione Cariplo fino al 9 maggio scorso). 

Il settimo appuntamento di “Essenziale” è in programma giovedì 8 giugno alle ore 18.00 nel giardino interno del Palazzo delle Stelline di Milano (corso Magenta, 61). Ospite del presidente di Fnm Andrea Gibelli sarà Telmo Pievani (filosofo della biologia, autore di numerose pubblicazioni, docente universitario e divulgatore scientifico). Il confronto sarà centrato sulla domanda che dà il titolo all’evento “Antropocene o apericene?”: si rifletterà sulla possibilità di “ripensare i linguaggi (e gli atteggiamenti) per diventare più possibilisti e meno catastrofisti”. 

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