Fumo, per esperti: “La riduzione del danno è un approccio basato sull’evidenza e fondato sui diritti umani”

(Adnkronos) – “La riduzione del danno è un approccio alla salute pubblica basato sull’evidenza e fondato sui diritti umani e consiste in politiche, normative e azioni pragmatiche che riducono i rischi per la salute degli individui e delle comunità, ad esempio fornendo l’accesso a forme più sicure di prodotti o incoraggiando comportamenti meno rischiosi. La riduzione del danno non si concentra esclusivamente sull’eliminazione di prodotti o comportamenti, riconoscendo che il divieto spesso porta a conseguenze indesiderate”. Questo, come si legge in una nota, il parere degli esperti riuniti a Varsavia per la decima edizione del Global Forum on Nicotine (GFN23), l’unico convegno internazionale dedicato al ruolo dei prodotti contenenti nicotina (come sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato, nicotine pouches e tabacco per uso orale) nell’aiutare i fumatori ad abbandonare le sigarette tradizionali in favore di alternative più sicure. 

E’ infatti la riduzione del danno da tabacco al centro dell’edizione 2023 del Forum, intitolata ‘Tobacco harm reduction – The next decade’ e in corso nella capitale polacca fino al 24 giugno, che ha riunito 70 esperti internazionali che si rivolgono ad una platea di delegati provenienti da 80 Paesi. Una delle evidenze alla base del dibattito proposto dal Forum è che le persone fumano per la nicotina. A differenza delle sostanze chimiche tossiche sprigionate dalla combustione del tabacco che vengono inalate attraverso il fumo, la nicotina non provoca il cancro. L’utilizzo di prodotti contenenti nicotina che non comportano combustione rappresenta in questo senso un’alternativa significativamente più sicura, come dimostrano numerosi studi di ricerca internazionali indipendenti. 

Il panel ‘The Big tobacco harm reduction conversation – How can the last decade influence and inform the next?’ è stato l’occasione per tracciare una ricostruzione temporale – dal 2011 al 2023 – dei passi avanti e delle battute d’arresto delle politiche riguardanti i prodotti contenenti nicotina. 

Secondo Clive Bates, moderatore del panel e direttore di The Counterfactual, “la ‘user advocacy’, ovvero la difesa da parte dei consumatori attraverso la presentazione delle loro storie personali, è il sistema vincente per far comprendere ai regolatori ed ai politici le potenzialità positive dei prodotti contenenti nicotina”.  

Come evidenziato nel corso del dibattito da Harry Shapiro, autore e giornalista britannico che ha partecipato al panel, “uno snodo cruciale nella ‘linea del tempo’ presentata da Bates è rappresentato dall’acquisizione, da parte delle grandi industrie del tabacco, delle compagnie che producono e-cigs e dall’istituzione, nel 2017, della Fondazione per un mondo libero dal fumo (Foundation for a smoke-free world). Questi due eventi hanno contribuito a diffondere, tanto tra i politici quanto nella popolazione, una visione sospettosa nei confronti delle alternative alle tradizionali sigarette”.  

Tra le complessità evidenziate dai contributi video trasmessi nel corso del dibattito, anche la disinformazione. Come ha spiegato Bates, “ha contribuito, non più tardi del 2020, a causare un’immotivata avversione nei confronti di questi dispositivi: è il caso del panico scatenato da ‘evali’, la patologia che comporta gravi problemi respiratori erroneamente attribuiti all’uso di sigarette elettroniche e derivata invece dall’utilizzo di vaporizzatori con prodotti contenenti Thc, la sostanza psicotropa tipica della cannabis”.  

“Facilitare l’accesso a prodotti con nicotina di qualità, con standard di sicurezza elevati – ha affermato Bates concludendo il panel – rappresenta quindi una possibile soluzione per arginare la disinformazione e permettere a chi non riesce o non vuole smettere di fumare di disporre di un’alternativa sicura. Al contrario, ostacolando l’accesso a tali prodotti i governi rischiano di spingere i consumatori a ricorrere ad opzioni meno sicure, non testate e potenzialmente dannose”. 

“La riduzione del danno da tabacco – si legge nella presentazione del Forum – incoraggia i fumatori adulti che non possono o non vogliono smettere di usare la nicotina a passare dalle sigarette combustibili a prodotti a base di nicotina più sicuri. Quella dei prodotti contenenti nicotina è un’area in rapida evoluzione e l’uso di tali alternative alle tradizionali sigarette ha sollevato numerose domande sulla loro sicurezza, su chi le utilizza e perché, sul loro impatto sui tassi di fumo e sul ruolo che svolgono nella cessazione del fumo. Gli interrogativi riguardano anche i governi e le autorità regolatorie, che cercano di capire quale tipo di politica e regolamentazione sia più appropriata. Il pieno potenziale della riduzione del danno da tabacco può essere realizzato solo se integrato nell’approccio globale della salute pubblica al tabacco insieme alle misure di controllo del tabacco esistenti”, conclude il documento. 

(Adnkronos)