G7, Meloni ‘pigliatutto’ e 6 anatre zoppe: il vertice per Politico

(Adnkronos) –
“Sei anatre zoppe e Giorgia Meloni”. Così ‘Politico’ in un articolo dedicato al G7 che si svolge da oggi a Borgo Egnazia. “Con la guerra in Ucraina giunta al terzo anno, i partiti di estrema destra che assaltano i centri di potere europei e il Medio Oriente in fiamme, il mondo democratico – sottolinea il quotidiano Usa – ha urgentemente bisogno di una forte leadership da parte del G7 questa settimana. Un sogno. Il vertice del G7 nella località costiera di Borgo Egnazia, nel sud dell’Italia, presenta probabilmente il più debole raduno di leader che il gruppo abbia raccolto da anni. La maggior parte dei partecipanti al Summit è distratta da elezioni o crisi interne, disillusa da anni di mandato o aggrappata disperatamente al potere”, scrive ‘Politico’. 

Il francese Emmanuel Macron e il britannico Rishi Sunak, rileva, “stanno entrambi affrontando delle campagne elettorali che hanno convocato per tentare di invertire le loro sorti. La Germania di Olaf Scholz è stata umiliata dai nazionalisti di estrema destra dell’Afd nelle elezioni del Parlamento europeo dello scorso fine settimana. Justin Trudeau, primo ministro per nove anni in Canada, ha parlato apertamente di lasciare il suo ‘folle’ lavoro. Il giapponese Fumio Kishida sta sopportando il suo più basso indice di gradimento personale in vista del voto per la leadership che si svolgerà nel corso dell’anno. E poi c’è Joe Biden. Il figlio dell’ottantunenne presidente degli Stati Uniti, Hunter, è stato condannato martedì scorso, ad appena due settimane dal primo, cruciale dibattito del padre con Donald Trump, in una campagna presidenziale che il democratico rischia seriamente di perdere “. 

“Con l’eccezione della Meloni, i leader al vertice del G7 sono tutti piuttosto deboli”, afferma Ivo Daalder, che è stato ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato sotto l’ex presidente Barack Obama. “Trudeau probabilmente non vincerà le prossime elezioni. Biden ha una corsa elettorale difficile. Scholz è indebolito. Macron è indebolito. Sunak è un ‘uomo morto che cammina’ e Kishida ha seri problemi anche in patria”. L’italiana Giorgia Meloni, invece, rileva ‘Politico’, “non riesce a smettere di vincere. Due anni dopo essere salita al potere” la “combattiva e popolare fan di Tolkien, proveniente da un quartiere popolare di Roma, ha aumentato la popolarità del suo partito alle elezioni europee di domenica. Ora è pronta a svolgere un ruolo critico nel definire la direzione futura della politica dell’Ue a Bruxelles”.  

(Adnkronos)