“Nessuno vuol chiudere nulla, in particolare in un momento come l’estate. Ma va anche gestita la ripresa della curva epidemica: ci sono valutazioni da fare”. Zona gialla ‘in agguato’, green pass, nuovi parametri per restare in zona bianca mentre i contagi da coronavirus crescono. Il coordinatore del Cts, il professor Franco Locatelli, a In Onda risponde alle domande sui temi al centro del dibattito, con la cabina di regia e il Consiglio dei ministri chiamati a scegliere. “Il Comitato tecnico scientifico può fornire dati e consulenza, ma tocca alla politica” prendere decisioni, dice Locatelli, evidenziando anche “un’apertura di riflessione importante rispetto al modello di green pass. Se guardiamo l’evoluzione della ripresa dei contagi, adesso si considera l’impatto sui servizi ospedalieri. Ma dobbiamo pensare a fare qualcosa davanti alla ripresa della circolazione virale: abbiamo quasi 5 milioni di connazionali oltre i 50 anni di età che non hanno ricevuto una singola dose di vaccino. Nella fascia 70-79 anni, il 13% non ha avuto una singola dose di vaccino e una persona di questa età ha una probabilità su 10 di perdere la vita se si infetta. Misura coercitive? Io parlerei di misure incentivanti: se posso avere accesso ai cinema, alle piscine, ai ristoranti al chiuso… Siamo così sicuri che il green pass non aumenterebbe il numero degli avventori nei ristoranti?”.
Tornano le zone gialle? “Se i numeri cresceranno in maniera marcatissima e ci sarà un impatto sui servizi sanitari, ci sarà una rimodulazione dei profili di rischio. E’ uno dei punti di riflessione”, dice facendo riferimento alla definizione delle soglie che separano la zona bianca dalla zona gialla. “E’ una decisione da assumere dopo attenta ponderazione, è evidente che nessuno vuol chiudere nulla in particolare in un momento come l’estate. Ma va anche gestita la ripresa della curva epidemica: ci sono valutazioni da fare”.