Green pass e scuola, chi controlla dall’1 settembre?

Green pass e scuola in Italia, si parte. In vista delle nuove regole e obblighi in vigore da domani 1 settembre, arrivano le news relative alla circolare che il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutti i dirigenti. Oggetto: ‘Verifica della certificazione verde COVID-19 del personale scolastico – Informazioni e suggerimenti’. Più controllori e ingressi diversi, in questa prima fase, potrebbero agevolare i controlli prima che entri in funzione la procedura automatizzata per velocizzare le verifiche. Nel documento, condiviso dalla Uil Scuola, dopo aver ricordato come si ottiene la certificazione verde, si sottolinea come Il richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021, prevede che la verifica avvenga tramite la App VerificaC19 che “consente di riscontrare l’autenticità e la validità delle certificazioni emesse dalla Piattaforma nazionale digital green certificate (DGC), senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore. In caso di “schermata rossa” il personale non potrà accedere all’istituzione scolastica e dovrà “regolarizzare” la propria posizione vaccinandosi oppure effettuando test antigenico rapido o molecolare.

La richiamata procedura “ordinaria”, come evidente, è assai semplice sottolinea ancora il ministero nella circolare. Purtuttavia, presenta il limite di dovere verificare giornalmente ciascun singolo QRCode del personale dell’istituzione scolastica, proprio per l’anzidetta diversa durata della certificazione (da un massimo di 9 mesi ad un minimo di 48 ore) e perché, per ragioni di riservatezza, tale durata non è rilevabile dalla scansione del QRCode. In relazione al numero di dipendenti di ciascuna istituzione scolastica, potrebbero dunque determinarsi, soprattutto nei momenti di inizio e fine delle lezioni, rallentamenti nelle operazioni materiali di verifica della validità della certificazione.

Per ovviare, si sta “operando al fine di realizzare l’interoperabilità fra il Sistema informativo in uso presso le scuole (SIDI) e la Piattaforma nazionale DGC così da potere, a regime, velocizzare le pur semplici operazioni richieste”. Nel frattempo la sola modalità possibile al momento, nel rispetto della riservatezza, è quella “ordinaria” sopra descritta. “Si tratta dunque, da parte dei Dirigenti scolastici, di predisporre misure organizzative e di gestione degli spazi, che consentano l’ordinato svolgimento delle operazioni descritte. Ciò anche considerando che, fino all’inizio delle attività didattiche, la presenza del personale sarà inferiore all’ordinario e che, simulazioni effettuate, hanno evidenziato la rapidità delle operazioni svolte con l’utilizzo dell’App ‘Verifica C19’. Per quanto detto, a livello organizzativo, si potrà ad esempio ricorrere all’opera contestuale di più soggetti ‘verificatori’, ciascuno delegato all’utilizzo dell’app ‘Verifica C19’, così come, ove opportuno e possibile, potranno individuarsi ingressi diversi, per evitare assembramenti del personale. Potrà altresì risultare utile svolgere le operazioni di verifica all’interno dell’istituzione scolastica, in spazi di dimensioni adeguate alla compresenza ipotizzata di personale.

Per il green pass a scuola, a partire dall’1 settembre, sì del Garante per la protezione dei dati personali, in via d’urgenza, allo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri che introduce modalità semplificate di verifica del certificato verde del personale scolastico, alternative a quelle ordinarie che prevedono l’uso dell’App VerificaC19, che rimane comunque utilizzabile. Il testo recepisce le indicazioni fornite dal Garante nell’ambito delle interlocuzioni informali e delle riunioni con i rappresentati del ministero dell’Istruzione e del ministero della Salute, al fine di assicurare il corretto adempimento degli obblighi in materia di green pass per il personale scolastico e il rispetto della disciplina di protezione dei dati personali, nonché di evitare conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo.

 

(Adnkronos)