Green pass Italia, Sileri: “In zona gialla per evitare chiusure”

“La via italiana al Green pass è antecedente a quella francese, è la stessa via di maggio, un’occasione per non chiudere. Oggi se hai contagi in salita rivedi i parametri e dai un peso maggiore ai ricoveri, ma saliranno anche quelli. E se una regione deve diventare gialla o arancione”, colore che rispetto al bianco prevede delle restrizioni, “fra una limitazione che interessa tutti e una limitazione che non esiste per il Green pass è chiaro che tutti preferiamo” quest’ultima “piuttosto che la chiusura. Anche perché il Green pass puoi ottenerlo se sei guarito, se hai fatto un test o se hai fatto il vaccino”. Lo ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto oggi ospite a ‘Tgcom 24’.

Cosa accadrà? “Il pass consentirà progressiva libertà”, ne verrà fatto un uso progressivo “a seconda del rischio di assembramento e della circolazione del virus. Non è motivo di restrizione – ha assicurato – ma motivo di apertura contro le restrizioni che invece potrebbero esserci in assenza di green pass”.

E ancora: “Credo che potrà e dovrà essere fatto un aggiustamento sulla quarantena per i vaccinati”. “Così come consentire l’eterologa”, il mix di vaccini fra prima e seconda dose, “anche sopra i 60 anni. Insisto da tanto su questo e spero di essere prima o poi più ascoltato”. Sulla quarantena per chi si è vaccinato contro Covid con ciclo completo, Sileri ha aggiunto: “Se prendo un aereo e davanti a me c’è un positivo” oggi “io rischio la quarantena anche se ho fatto le due dosi. Se già diciamo che, come accade per esempio negli Usa, non si fa la quarantena se si sono fatte le due dosi di vaccino, questo è un buon incentivo per la vaccinazione, perché dà libertà e sicurezza maggiore”.

Sono, ha continuato Sileri, “piccole cose che invogliano”. L’altro aspetto, cioè consentire la vaccinazione eterologa anche sopra i 60 anni “darebbe una maggiore flessibilità” nelle scelte e “aiuterebbe” l’adesione all’iniezione scudo. Anche le vaccinazioni in azienda potrebbero contribuire? “Per questo potrebbe servire una norma ma è da valutare con estrema attenzione. Sicuramente – sostiene – se le prime dosi dovessero stopparsi improvvisamente perché le persone non si vaccinano allora qualcosa dovrà essere pensato. Perché si capisce bene il rischio di avere un 50% di popolazione vaccinata e un 50% che rimane un serbatoio virale. Ma io sono molto fiducioso che non servirà altro e che la popolazione ha capito perfettamente, dopo 130mila morti” avuti nel Paese causa pandemia.

La proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre è confermata? “Non so dire se sarà fino al 31 dicembre -ha risposto Sileri-, ma io credo che almeno 3 mesi siano necessari visto ciò che stiamo vivendo in tutta Europa”, dove diversi Paesi sono alle prese con una nuova impennata di contagi spinta dalla variante Delta di Sars-CoV-2.

(Adnkronos)