Green pass Italia, Sileri: “Non è obbligo vaccino indiretto”

“Paragonare” il Green pass Italia “a un obbligo indiretto a vaccinarsi” contro Covid-19 “è scorretto”. Il certificato verde “è sicurezza sanitaria perché consente forme di aggregazione prima impossibili, in sicurezza, ma è anche una straordinaria opera di screening, in quanto chi non ha il vaccino deve fare il tampone per avere il Green pass. E grazie a quel tampone che altrimenti la persona non avrebbe fatto scopriamo molti casi. E sono molti quelli che vengono scoperti positivi grazie a questo”. Lo puntualizza il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Cusano Campus. 

Sileri sottolinea in proposito che, guardando i numeri dei casi Covid “che erano esplosi a luglio a causa della variante Delta”, “ora ci siamo stabilizzati sui su 6-8mila al giorno, e tutto ciò è stato grazie alla protezione della vaccinazione ma anche agli screening attraverso l’alto numero di tamponi fatti” per ottenere il Pass. 

“Per i pazienti fragili, per chi è in dialisi e per coloro nei quali si è dimostrato che è necessario fare una terza dose” di vaccino anti-Covid “come rinforzo” “dovrà essere fatta quanto prima, credo ad ottobre. La platea poi aumenterà perché altre categorie avranno bisogno, ad esempio le persone molto anziane. Questo però non significa che tutti da ottobre dovranno rifare la terza dose”, ha poi detto Sileri. 

Sileri premette che “quando si parla di terza dose è necessario specificare a “il chi, il quando e il quale”. A proposito di quale vaccino fare, sostiene che “è verosimile che in futuro questi vaccini verranno migliorati, anche in relazione alle varianti, è possibile che in futuro i richiami verranno fatti con vaccini più aggiornati. E’ verosimile, salvo che il virus non muti diventando un semplice raffreddore, che avremo bisogno di proteggerci con una vaccinazione da ripetere nel tempo, richiami similari a quelli del virus influenzale”. 

(Adnkronos)