Il Green pass Italia obbligatorio? “Io ce l’ho e ce l’ha anche Salvini. Non c’è nessuna mia posizione contro il Green pass e la Lega ha fatto approvare un emendamento, secondo me corretto, per l’allungamento del green pass da 9 a 12 mesi”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa dalla sede della Protezione Civile di Marghera dopo la spaccatura in maggioranza sul voto contrario della Lega in commissione Affari sociali della Camera. “Non commento un eventuale obbligo vaccinale – continua il presidente veneto -, bisogna vedere come è strutturato. In Italia in linea teorica ci sono 11 vaccini obbligatori, poi c’è chi non se li fa e continua a non farseli. Abbiamo già vissuto questa esperienza. Non mi risulta che altri paesi europei abbiano l’obbligo di vaccino contro il covid. Arrivare all’obbligo è un po’ una sconfitta socialmente: se un paese si ritrova ad adottare l’obbligo come piano sanitario vuol dire che non c’è presa di coscienza. In Veneto – dice – abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo raggiunto l’80% di soggetti vaccinati con la volontarietà. Bisogna vedere come viene interpretato l’obbligo: mi pare che se ne parli in relazione ad alcune categorie professionali. I medici sono obbligati a vaccinarsi, se non si vaccinano scatta una determinata procedura. Immagino che il primo step su cui si ragionerà sarà relativo ad alcune categorie professionali”.
Ha mai affrontato nel concreto la questione vaccini con Matteo Salvini? “Ne abbiamo parlato nelle riunioni. Noi non siamo contro i vaccini, penso sia chiaro. La Lega è in un governo che non ripudia la vaccinazione, Salvini si è vaccinato. Decidere se autorizzare la terza dose di vaccino non è un problema di politica: lo deve il Cts, lo devono decidere gli scienziati”.
“Io mi sono vaccinato con 2 dosi di Pfizer e se c’è da fare la terza dose me la faccio subito. Abbiamo 30enni e 50enni in terapia intensiva, lo scenario sta cambiando: se uno non si vaccina, è come buttarsi dall’aereo senza paracadute. Dipende da quanto alto è l’aereo…”, continua Zaia.
“In Veneto -ha poi spiegato – oggi abbiamo l’ Rt a 0.90 con un’ incidenza di 92,9 casi su 100mila abitanti; l’occupazione delle terapie intensive è al 5%; l’occupazione dell’area medica 3%. Sono dati che ci dicono che siamo in zona bianca e non c’è il pericolo di un passaggio repentino di zona. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, ce lo dice anche il modello previsionale realizzato dalla prevenzione della Regione”.
“Cerco di guardare le cose con obiettività – continua il governatore -. In Veneto abbiamo l’80% di vaccinati, che hanno anche compiuto un atto di solidarietà. Chi si è vaccinato permette che questa regione e questo paese rimangano aperti. Mi spiace che a volte si usino toni non ammissibili, con un’aggressività che non ha ragione di essere. In questo paese si tende a percepire ogni legge come un sopruso: siamo davanti ad un’infezione che non ha precedenti nella storia”