“Il green pass per me è illegittimo perché viola la nostra Costituzione, e io ho giurato sulla Costituzione. Quindi su quel palco non esercitavo solo un diritto, per me era anche un dovere”. Lo afferma il vice questore Nunzia Alessandra Schillirò a ‘Non è l’Arena di Massimo Giletti.” Esiste un articolo, il 54, che dice che chi esercita una funzione pubblica ha il dovere di rispettarla -affonda la poliziotta- Una delle costituzioni più belle al mondo. I padri costituenti nella prima parte hanno stilato i diritti che ti spettano come essere umano”.
Secondo il vice questore “il green pass non è compatibile con la Costituzione e non ha fondamenti scientifici. Oggi sappiamo che i dati che arrivano dall’Australia, dalla Gran Bretagna, da Israele dicono che il vaccino non immunizza. L’Iss ha detto recentemente che i vaccinati si ammalano e contagiano”. Inoltre, aggiunge, “il diritto al lavoro non può essere limitato da una tessera”. Un dettaglio curioso: il padre della poliziotta è un medico. “Mio padre è un medico e non è d’accordo con la mia linea, non la comprende, ma io vado avanti perché ho giurato sulla Costituzione”, dice Schillirò.
Quanto alla sua partecipazione sul palco di San Giovanni, la funzionaria spiega: “Io ero lì come una libera cittadina che esercitava i diritti previsti dalla Costituzione ma sono salita su quel palco per caso, non era previsto, non ero nemmeno nella scaletta. Ma poi me lo hanno chiesto e l’ho fatto, per difendere la nostra Costituzione”. “Avevo deciso con alcune centinaia, forse migliaia di colleghi che dissentono come me dal green pass -spiega la Schillirò- di scendere in piazza alla manifestazione per i nostri diritti, indossando magliette o blu o verdi. Non pensavo di salire sul palco, ma poi sono stata chiamata dietro il palco per unì’intervista e poi mi è stato chiesto di salire”. “Ho pensato: ‘Quando mi ricapita? Mi sono fatta coraggio e sono salita, e vedendo quanta gente c’era mi sono quasi pentita, erano tantissimi”, dice il vice questore.
“Ringrazio il ministro Lamorgese per avermi dato tutta questa importanza, non penso di averla. Sono una persona comune, che rispetta la Costituzione e crede nello Stato e nelle istituzioni”. “Lo rifarei -dice sicura la poliziotta- Non solo devo rispettare la Costituzione, ma questa è una battaglia per le libertà. Se sarò punita, non siamo in democrazia”. La Schillirò andrà avanti nella sua battaglia: “Tanti miei colleghi credono in me, non posso abbandonarli”.