(Adnkronos) – La stella del capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, “sta tramontando a causa del fallimento della sua promessa di catturare Bakhmut”. Il think tank americano Institute for the Study of the War pubblica oggi un’ampia analisi sulla caduta di Prigozhin dalle grazie del presidente russo Vladimir Putin, sottolineando come la sua marginalizzazione a vantaggio dell’esercito regolare riduca il rischio di “escalation irrazionali”.
Putin, ricostruisce l’Isw, aveva dato una chance a Prigozhin e al suo alleato, il generale Sergey Surovikin. Ma il primo non ha preso Bakhmut e la campagna di bombardamenti delle infrastrutture civili ucraine decisa dal secondo “ha ottenuto poco” e consumato “gran parte dei rimanenti stock di missili di precisione”. Intanto Prigozhin si era convinto di poter sfidare sia il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov che il ministro della Difesa Sergei Shoigu, ma “queste speranze erano illusorie”. E Putin, nota il think tank, “potrebbe essersi sentito minacciato dall’ascesa priva di tatto di Prigozhin”.
Secondo l’Isw, “la marginalizzazione di persone come Prigozhin, che ha giustiziato uomini a colpi di martello… è una buona cosa. L’influenza di militari professionisti come Gerasimov suggerisce una minore possibilità che Putin accolga le folli richieste della fazione di estrema destra pro guerra, riducendo ulteriormente le già basse possibilità di irrazionali escalation russe”.
Ma vi è anche motivo di “preoccupazione” nel ritorno in auge di militari professionisti, nota infine il think tank riferendosi alla nomina di Gerasimov a comandante dell”operazione speciale’ in Ucraina, avvenuta l’11 gennaio, al posto di Surovikin. Perché “fino a quando Putin favoriva Prigozhin e altri approcci irregolari per continuare la guerra, si rinviava il giorno in cui la Russia avrebbe potuto ristabilire una potente forza militare convenzionale. Il ritorno a Gerasimov e l’ordine regolare spinge probabilmente la Russia verso la ricostruzione della forza militare”.