Guerra in Ucraina, a Piazza Affari rischio stop a nuove quotazioni

(Adnkronos) – La tempesta sulle borse scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina
rischia di congelare le nuove quotazioni a Piazza Affari. Dopo un 2021 tonico sul fronte delle Ipo, con 48 quotazioni, di cui cinque sul mercato principale e 43 su Euronext Growth Milan, il 2022 si era annunciato promettente, con cinque debutti in due mesi, due dei quali sul mercato principale e tre sul segmento dedicato alle pmi dinamiche. Ma la turbolenza che si è abbattuta sui mercati a causa dei timori per la guerra in Ucraina rischia di bloccare l’ingresso in Borsa di aspiranti società. O quanto meno di farlo slittare, vista la ‘clausola’ “compatibilmente con le condizioni di mercato” che tutte le società indicano come presupposto alla quotazione. E le condizioni, almeno in questa fase, non sembrano esserci.  

E forse non ci saranno per tutto l’anno, se il conflitto dovesse durare ancora a lungo. La situazione per le imprese potrebbe complicarsi ulteriormente se l’Europa, come sembra, è destinata a una fase recessiva. Anche se una recessione potrebbe non pesare necessariamente sulle nuove Ipo, con le società che potrebbero optare per la quotazione come modo per trovare capitali sul mercato.  

A Piazza Affari la più attesa delle debuttanti è Plenitude, ma gli investitori guardano con attenzione anche a Industrie De Nora, la multinazionale italiane delle tecnologie per l’idrogeno verde, l’efficienza energetica e il trattamento delle acque, e a Epta, attiva nel settore della refrigerazione. Ma sono numerose le società che stavano guardando a Piazza Affari. Sul mercato si era parlato anche di Fedrigoni, gruppo della carta per il packaging e la grafica, del gruppo della nautica Cantiere del Pardo, di Thyssenkrupp Nucera, controllata del gruppo tedesco dell’acciaio, Chiorino, attiva nella produzione e commercializzazione di nastri di trasporto e cinghie di trasmissione, delle selle per bicicletta di Selle Royal e Thun. 

(Adnkronos)