(Adnkronos) – Un ”errore catastrofico che riporterà la Russia indietro di anni”. Così l’elite del Cremlino, la cerchia più vicina al presidente russo Vladimir Putin, considera la guerra scatenata lo scorso 24 febbraio in Ucraina. Lo scrive Bloomberg citando una decina di proprie fonti a condizione di anonimato, secondo le quali non c’è alcuna possibilità che Putin cambi la decisione presa. Anzi, secondo alcune fonti il presidente russo potrebbe anche ricorrere all’arma nucleare, come teme l’intelligence americana.
In ogni caso cresce la consapevolezza che continuare la guerra causerà anni di isolamento per la Russia e di stagnazione economica, mentre la sua sicurezza verrebbe compromessa, così come anche la sua influenza a livello globale. All’interno del Cremlino ci si è inoltre mostrati sorpresi per la rapidità della risposta degli Stati Uniti e della comunità internazionale all’aggressione militare russa dell’Ucraina, così come la decisione di imporre sanzioni che hanno congelato metà dei 640 miliardi di dollari di riserve della Banca centrale. A questo si aggiungono le grandi aziende che, dopo decenni di investimenti, hanno deciso da un giorno all’altro di interrompere le loro attività in Russia.
Bloomberg scrive inoltre che alti funzionari russi hanno cercato di spiegare a Putin che l’impatto economico delle sanzioni sarà devastante, cancellando i due decenni di crescita e gli standard di vita più elevati che erano stati garantiti con la sua ascesa al governo. Le fonti affermano quindi che secondo Putin l’Occidente non gli aveva lasciato altra alternativa che fare la guerra e che l’economia russa si adatterà. Il presidente russo si dice fiducioso che il popolo sia con lui e che sia pronto a sopportare anni di sacrifici, proseguono le fonti.