(Adnkronos) – Passato un mese dall’invasione russa dell’Ucraina cresce il bilancio delle vittime, morti tra i civili, caduti fra i militari, ma nessuno è in grado di fornire un bilancio preciso. Il Washington Post fa il punto con le stime a disposizione, sottolineando come i numeri varino molto e come “persino Usa e Nato” sembrino divergere su quante forze russe possano essere rimaste uccise nei combattimenti. Dal 24 febbraio, quando il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato “l’operazione militare speciale”, solo il 2 marzo la Russia ha diffuso un bollettino ufficiale con il ministero della Difesa che parlava di 498 truppe uccise e di 1.597 feriti.
Due giorni fa a Bruxelles una fonte Nato parlava di 7.000-15.000 caduti tra i russi in quattro settimane di guerra, di stime dell’Alleanza che segnalano tra le 30.000 e le 40.000 truppe russe uccise, ferite o catturate in Ucraina. Stime, partendo dall’assunto che per ogni caduto ci siano tre soldati feriti. Ma un ufficiale Usa lo stesso giorno ha riferito di “non aver visto stime che somiglino” a quei numeri, aggiungendo che gli Usa “continuano ad avere poca fiducia” anche sulle proprie stime, che in precedenza parlavano di 2.000-4.000 truppe russe uccise. “Poiché non siamo sul terreno – ha detto – non possiamo vedere quello che accade realmente di giorno in giorno”.
Passati giorni dal bollettino ufficiale russo, questa settimana sul sito web del giornale filo-Cremlino ‘Komsomolskaya Pravda’ è comparso per poco, per poi essere rimosso con accuse a hacker di aver diffuso “informazioni approssimative”, un bilancio delle perdite russe in cui si parlava di circa 10.000 uccisi e di oltre 16.000 feriti in Ucraina.
Nel frattempo in Ucraina ospedali e camere mortuarie sarebbero stracolmi e quella dei soccorritori è una lotta per recuperare i corpi nel mezzo di bombardamenti e combattimenti. Gli ucraini affermano di aver perso 1.300 truppe. Il bollettino di ieri dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani parlava di almeno 1.035 civili rimasti uccisi e 1.650 feriti dal 24 febbraio in Ucraina. Funzionari locali parlano di almeno 2.400 morti a Mariupol, un bilancio che non può essere verificato in modo indipendente. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha citato quei numeri quando in settimana è arrivata l’accusa ai russi di crimini di guerra in Ucraina. Nel frattempo stamani le autorità di Mariupol, citando “testimoni”, affermano che sarebbero “circa 300 le persone morte” nell’attacco aereo russo dello scorso 16 marzo contro il teatro della città.