(Adnkronos) – Qualsiasi equipaggiamento militare, compresi gli F-16, utilizzato da Kiev sia nella zona dell'”operazione militare speciale” che al di fuori di essa è un obiettivo “legittimo” per la Russia. Lo ha dichiarato in un punto stampa il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
“Abbiamo ripetutamente affermato che qualsiasi equipaggiamento, qualsiasi arma utilizzata da Kiev nella zona dell’operazione militare speciale e non solo – abbiamo visto quanto è appena accaduto nella regione di Belgorod – è ovviamente un obiettivo legittimo”, ha affermato Ryabkov, rispondendo alla domanda se i caccia F-16 saranno un obiettivo legittimo per la Russia.
Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass, ha detto che la consegna da parte dell’Occidente di nuove armi a Kiev, compresi i caccia F-16, non cambierà radicalmente il corso dell'”operazione militare speciale” in Ucraina.
Riferendosi alle discussioni in corso sul trasferimento di aerei da combattimento F-16 a Kiev, Peskov ha dichiarato che “come tutti gli altri tipi di armi, non sono in grado di cambiare radicalmente la situazione al fronte”.
Dmitry Medvedev è tornato a evocare l'”apocalisse nucleare”. “Più distruttive diventano le armi che Kiev riceve, più si avvicina la possibilità di un’apocalisse nucleare”, ha affermato ieri l’ex presidente russo, citato dai media locali.
Secondo Medvedev, la Nato fa un errore nel ritenere impossibile uno scenario di guerra nucleare poiché gli eventi possono prendere una direzione “imprevedibile”. “La Nato non prende sul serio questo scenario, altrimenti non fornirebbe armi così pericolose al regime ucraino. Quindi, a quanto pare, credono che un conflitto nucleare, o un’apocalisse nucleare, sia impossibile”, ha detto l’ex presidente russo, secondo il quale “ad un certo punto gli eventi possono prendere una direzione del tutto imprevedibile” e “la responsabilità ricadrà interamente sull’Alleanza atlantica”.
Intanto il segretario dell’Aeronautica Usa, Frank Kendall, ha spiegato che ci vorranno “diversi mesi, nella migliore delle ipotesi” per portare i caccia F-16 in Ucraina, aggiungendo che molti dettagli su come portare a termine l’operazione “sono ancora allo studio”.
Si tratterebbe in ogni caso di una tempistica relativamente rapida, dal momento che normalmente ci vogliono più di due anni per addestrare i piloti. Perfino un corso di aggiornamento per un pilota di F-16 che ha abbandonato il jet per un certo periodo può richiedere fino a cinque mesi.
“L’Ucraina rimarrà una nazione indipendente”, ha aggiunto Kendall. “Avrà bisogno di una dotazione completa di capacità militari per le sue necessità, quindi è tempo di iniziare a pensare a lungo termine a come potrebbe essere l’esercito e cosa includerà”.